Fabio Volo

attore, scrittore, conduttore radiofonico e doppiatore italiano

«"Un uomo mi piace quando mi sorprende. Quando è in grado di stupirmi, di spiazzarmi. Molti uomini, dopo un po' che li frequenti, diventano come le canzoni di un cd." "Che cosa vuoi dire?" "Che sai già quale viene dopo. E quando finisce una canzone nella testa stai già iniziando a canticchiare quella dopo. Parlano e tu sai già dove vogliono arrivare. Anche quando ci fai l'amore, ti baciano e ti toccano e sai già dove andranno con la mano. Comunque, fammi pensare... mi piacciono quelli che la prima sera magari ci provano o ti fanno capire che gli piaci, ma non insistono."»

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«Vorrei che anche nella vita e non solo in strada ci fossero i segnali, per sapere quando proseguire, quando girare o dare la precedenza...»

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«Ti lascerò | ti lascerò solo dopo averti amato profondamente. | E di averci provato, ma poi non è servito a niente | i lascerò solo quando ho provato a guardarti | negli occhi e sorridere... | Ti lascerò una parola, una lettera, un'emozione, un fatto, | un ricordo, | è tutto quello che un giorno troverai in un | piccolo cassetto; e di aprire quando vuoi tu! | Da ricordare felicemente senza rimpianti....»

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«La convinzione che la felicità è un sentimento che dura poco è sbagliatissimo. La felicità non sono attimi, ma è una condizione eterna.»

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«Io credo che chiunque non riesca a stare bene da solo non possa conoscere il vero amore; dubito sempre di chi dice: "non posso vivere senza di te".»

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«C'è chi decide di rimanere a casa perché sta bene e non ha bisogno di andare a scoprire il mondo, e chi invece lo deve girare, provare, fare esperienza, per capire che magari non c'è niente di particolarmente nuovo. Ma per capirlo, ha bisogno di viaggiare.»

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«Molti vivono circondati dalle proprie balle, dalle bugie che continuiamo a raccontarci. Diventano come bolle di sapone che ci volteggiano intorno. Quando ci si fermano davanti agli occhi, falsano qualcosa, distorcono l'espressione. Ma noi viviamo facendo finta di niente, nella speranza che se ne vadano via da sole. | Ci sono giorni però, che le bolle diventano di marmo e non si può più fingere.»

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«Ed è bello scoprire che di te, ti puoi ancora stupire.»

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«Tu sei tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire, mai riuscito a vedere, fare, capire. Finalmente sei qui... ho aspettato tanto.»

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«Per sentir parlare così bene di sé bisogna morire. Pazzesco. Non ho mai capito perché ci sia più rispetto per i morti che per i vivi.»

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«Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere era la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste e nulla più.»

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«Conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo...»

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«C'è qualcosa di più bello al mondo che una donna non lo contenga già in uno sguardo?»

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«Cambiare posto al cuore con il cervello. Impara a pensare con il cuore e ad amare con la testa. Pensare con il cuore ti costringe ad agire con amore. E ogni cosa da amare facendolo con la testa, ti costringe ad amare nel modo giusto. Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma vuol dire coltivare un'educazione al sentimento che non satà mai distruttivo.»

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«Ho capito in quell'istante di essere veramente innamorato, ma nel senso della parola inglese: in love. Forse non eravamo nemmeno due persone innamorate l'una dell'altra ma innamorate di ciò che ci univa. Come due musicisti jazz: ciò che li unisce non è l'amore dell'uno per l'altro, ma l'amore che entrambi hanno per la musica. Ciò che creano.»

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«Seduto al bar con lei non ero riuscito a dire praticamente nulla. Nemmeno che avevo il suo guanto a casa. Avrei voluto chiederle il numero di telefono, l'e-mail, ma non ne avevo il coraggio. Lei mi aveva invitato a bere un caffè prima di partire, come se volesse chiudere, con me, una fase della sua vita. È solo che, quando capisci che è tardi, faresti di tutto per recuperare. In realtà, ho sempre avuto paura di disturbare. Come da piccolo, in casa d'altri, quando mi chiedevano se volevo un bicchiere d'acqua, anche se avevo sete rispondevo: "No, grazie". Quando qualcuno mi offriva qualcosa, prima ancora che finisse la frase avevo già detto di no. Nella vita ho sempre avuto paura di essere di peso, di essere una scocciatura. Questa è una vera fregatura.»

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«A parte che noi non lo avevamo scelto a tavolino, ma c'eravamo sempre misteriosamente cercati. In qualche modo, c'eravamo scelti su quel tram. C'era sempre stata fra noi una sorta di tacita alleanza. Sul tram, sin dal principio, fra tutte le persone io vedevo e notavo solo lei. Lei e tutto ciò che faceva, anche i più piccoli gesti. Le altre persone erano solo maschere per me, lei l'unico viso. Forse il segreto è che basta aprirsi un attimo. Come quei muri che si vedono per strada: da una piccola crepa spunta una piantina. Ero diventato come quel muro. Da una mia piccola apertura era nata una piantina di emozione e di curiosità. Era come se le altre donne, le altre storie fossero state come bei mazzi colorati di fiori che porti a casa e metti nel vaso. Gli cambi l'acqua tutti i giorno, ma pian piano appassiscono e lentamente muoiono. Michela invece era una piantina che cresceva.»

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«Le donne sono belle da respirare.»

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«Ricordati che vivere è l'arte di diventare quello che si è già.»

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«Ricordati, la vita è una malattia mortale, per cui bisogna godersela. Oggi stai bene? Approfittane!»

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