Dante Alighieri

poeta, scrittore e politico italiano

Dante, conosciuto così anche senza il suo cognome Alighieri. Una delle tre corone, uno dei padri della lingua italiana ma non si può riassumere così l’operato del “sommo poeta”. Un autore reso eterno dal complesso trittico de la Divina Commedia, che raccoglie l’umana ventura in tutte le sue forme tra peccato e virtù, speranza e redenzione.

Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura,

ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura

esta selva selvaggia e aspra e forte

che nel pensier rinova la paura!

Dante però non è solo Inferno- Purgatorio-Paradiso.

Dante anche l’esponente maggiore del Dolce Stilnovo.

Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella altrui saluta,

ch’ogne lingua deven tremando muta,

e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Un poeta che ha affidato alla Vita nova, un’opera mista fra prosa e prosa le sue esperienze esistenziali e i suoi ricordi. Attraverso le rime raffigura l’amata Beatrice, musa di tutte le opere, che con la sua presenza salvifica rinnova la vita e l’amore del poeta.

Che dentro a li occhi suoi ardeva un riso Tal, ch'io pensai di toccar cò miei lo fondo De la mia gloria e del mio paradiso.

data: 06/06/14 autore:

«E quindi uscimmo a riveder le stelle.»

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«Uomini siete, e non pecore matte.»

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«A l'alta fantasia qui mancò possa; | ma già volgeva il mio disio e 'l velle, | sì come rota ch'igualmente è mossa, | l'amor che move il sole e l'altre stelle.»

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«Fama di lor il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragionam di lor, ma guarda e passa.»

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«Non che men saver, dubbiar m'aggrata.»

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«Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore... fecemi la divina potestate la somma sapienza e il primo amore... dinanzi a me non fuor cose create se non etterne... e io etterno duro... lasciate ogni speranza voi ch'entrate.»

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«Quel ch'ella par quando un poco sorride, non si po' dicer né tenere a mente, sì è novo miracolo e gentile.»

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«Allegro mi sembrava amor tenendo meo core in mano, e ne le braccia avea madonna involta in un drappo dormendo.»

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«L'amor che move il sole e l'altre stelle.»

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«Sì che volendo far come coloro che per vergogna celan lor mancanza, di fuor mostro allegranza, e dentro da lo core struggo e ploro.»

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«L'amore è il moto dell'animo verso ciò che piace.»

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«Nel nostro mondo due stelle abbiamo, non li vediamo ma sentiamo bene il loro immenso potere.»

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«E se non piangi, di che pianger suoli?»

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«Poca favilla gran fiamma seconda.»

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«Sei l'amore che diviene il signore del mio animo.»

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«[...] E 'n la sua volontade è nostra pace: | ell'è quel mare al qual tutto si move | ciò ch'ella cria o che natura face.»

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«[...] E di sùbito parve giorno a giorno | essere aggiunto, come quei che puote | avesse il ciel d'un altro sole addorno.»

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«Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.»

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«Non siate come penna ad ogne vento, | e non crediate ch'ogne acqua vi lavi.»

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«Ché volontà, se non vuol, non s'ammorza, | ma fa come natura face in foco, | se mille volte violenza il torza. | | Per che, s'ella si piega assai o poco, | segue la forza...»

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