«Perché, Signore e Signori, siamo oggi qui, raccolti tutti in uno stesso pensiero? Perché mai da più d'un mese in ogni paese del mondo civile un solo nome si mormora dalle labbra compunte al dolore? Perché mai i fili telegrafici di un piccolo e oscuro villaggio dell'Inghilterra non bastano a ricevere tutti i telegrammi di condoglianza che vi giungono da ogni parte? È morto un uomo, ma, a quanto si afferma, ad ogni batter di polso ne cade uno nella fossa, e a questo sempiterno funerale, che fa della vita una quasi intermittenza della morte, noi dovremmo esser avvezzi da tempo. Un uomo è morto, ma quest'uomo morto si chiama Carlo Darwin.»
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«Paolo e Maria lasciarono Roma, capitale degli Stati Uniti d'Europa, montando nel più grande dei loro acrotachi, quello destinato ai lunghi viaggi.»
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«È una navicella mossa dall'elettricità. Due comode poltrone stanno nel mezzo e con uno scattar di molla si convertono in comodissimi letti. Davanti ad esse una bussola, un tavolino e un quadrante colle tre parole: moto, calore, luce.»
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«Era un mattino di marzo, e un sole impaziente s'era alzato troppo presto, spargendo per l'aria azzurra e già calda l'oro della sua luce, il tepore del suo fiato.»
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«La stazione era molto vicina alla casa di Emma, e a piedi era andata coi suoi ad augurare il buon viaggio ad un cugino ingegnere, che sposo da solo un mese doveva fare per l'ufficio suo un lungo viaggio e lasciar sola la sposa per qualche settimana.»
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«La mattina del 9 giugno 185... alle undici precise io mi imbarcava nel golfo di Southampton Water sopra un piccolo vaporetto che doveva portarmi sul Thames, grosso steamer postale, che coi fuochi accesi e le àncore levate, stava aspettando con impazienza i passeggeri per il Brasile ed il Rio de la Plata.»
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«Quando la tristezza vuol far capolino sul vostro orizzonte, bevete un bicchierino di vino di più, fregatevi le mani e canticchiate a bassa voce questa giaculatoria: Oggi è il giorno più giovane che mi rimane a godere. E quanti vorrebbero giungere dov'io son giunto!»
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«Nella vecchiaia i conti con l'amore, con l'amicizia, con l'ambizione devono essere già tutti saldati. Non apritene mai di nuovi.»
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«Nessun giorno senza una piccola passeggiata e senza un breve lavoro intellettuale.»
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«Nessun vecchio (fosse egli il più bigotto degli uomini) deve mangiar di magro. Anche Erasmo nei suoi ultimi anni aveva ottenuto la dispensa dal papa, perché egli diceva, di avere l'anima cattolica, ma lo stomaco protestante.»
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«Non imitate mai le abitudini di altri vecchi, ma fatevene di proprie calcate sopra la perfetta conoscenza di voi stessi.»
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«Non pensate mai all'avvenire e rivivete nel vostro passato. Quanto al presente, considerate ogni giorno come un regalo squisito della provvidenza.»
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«Non prolungate mai il sonno artificialmente con calmanti delle farmacie. I vecchi hanno piccolissimo bisogno di dormire.»
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«Ogni umana famiglia è fatta da un uomo e da una donna, e dove manca o l'uno o l'altro di questi due grandi fattori, l'organismo della famiglia zoppica e s'inferma. E così è di quell'altra più grande famiglia che è una società umana. In questa devono esservi i giovani e i vecchi. Senza quelli manca il cuore e mancan le braccia; senza questi vien meno il cervello e mancano i freni. Alla grande opera della generazione occorrono un Adamo e una Eva. All'opera grandissima della civiltà occorrono giovani e vecchi; i due sessi del mondo che pensa, del mondo che lotta.»
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«Per rispetto agli eccitanti ognuno deve governarsi da sé. Ai vecchi l'esperienza non può mancare davvero, e se il grande Zimermann diceva, che a trent'anni ogni uomo deve essere medico di se stesso, figuratevi come non lo debba essere a sessanta e settanta.»
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«Quand'ero giovane, m'avevo fatto una bella e ricca armeria, che era uno dei più cari e dei più belli ornamenti della mia casa. Avevo una splendida collezione di sdegni, di collere, di ire; avevo un assortimento di impeti subitanei, di rancori e di risentimenti; ma con i primi capelli bianchi ho ricominciato a vendere ora uno sdegno ed ora un rancore, cambiandoli in libri e in fiori. Oggi che son vecchio ho venduto tutta quanta la mia armeria, e mi son provvisto di una grande quantità di indulgenza, che è come chi dicesse una flanella, che ci difende dai reumatismi del cuore e dalle nevralgie del pensiero. Consiglio a voi tutti di fare altrettanto.»
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«In quel vaporetto c'era tal folla che non poteva muovermi, e i parenti e gli amici si accalcavano intorno ai viaggiatori, stringendoli per le mani, accarezzandoli, piangendo con essi. Quante passioni, quante speranze, quanti dolori si espandevano senza riguardi in mezzo all'andare e al venire dei marinai avvinazzati dall'orgia notturna, e le parole d'amore, e i sospiri si perdevano fra il fracasso dei bauli, delle casse, fra lo strepito del vapore, che insensibile a tanta poesia, buttava fuori i suoi buffi regolari di fumo nero e di fumo bianco e insensibile a tanto strazio incomposto di sentimenti umani, faceva girare le sue ruote con matematica regolarità.»
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«Temete il freddo umido: tenete i piedi caldi, imperciocché vi dico che il catarro ha ucciso più vecchi di quello che il cannone abbia massacrato soldati.»
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