Italo Calvino

scrittore italiano

«Lui conobbe lei e se stesso, | perché in verità non s'era mai saputo. | E lei conobbe lui e se stessa, | perché pur essendosi saputa sempre, | mai s'era potuta riconoscere così.»

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«Sei uno che per principio non s'aspetta più niente da niente. | Ci sono tanti, più giovani di te o meno giovani, che vivono in attesa di esperienze straordinarie; dai libri, dalle persone, dai viaggi, dagli avvenimenti, da quello che il domani tiene in serbo. Tu no. Tu sai che il meglio che ci si può aspettare è di evitare il peggio.»

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«Quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. Ecco, questo modo d'essere è l'amore.»

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«Al soldato di conquista ogni terra è nemica, anche la sua.»

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«Era un uomo noioso, questo è certo, anche se non cattivo: noioso perché la sua vita era dominata da pensieri stonati, come spesso succede nelle epoche di trapasso. L'agitazione dei tempi a molti comunica un bisogno di agitarsi anche loro, ma tutto all'incontrario, fuori strada.»

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«Pareva la sola che riuscisse ad accettarlo com'era, forse perché non tentava di darsene una spiegazione.»

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«Urlava di dolore e di vittoria e non capiva niente e si teneva stretto al ramo, alla spada, nel momento disperato di chi ha vinto la prima volta ed ora sa che strazio è vincere, e sa che è ormai impegnato a continuare la via che ha scelto e non gli sarà dato lo scampo di chi fallisce.»

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«Era uno di quegli incerti impulsivi o impulsivi incerti che sembra sempre non sappiano cogliere il momento giusto e invece l'azzeccano ogni volta.»

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«Si stancava presto di quelle tensioni della volontà, e restava lì spossato, come se lo scarnificare ogni concetto per ridurlo a pura essenza lo lasciasse in balia d'ombre dissolte ed impalpabili.»

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«L'Abate passò il resto dei suoi giorni tra carcere e convento in continui atti d'abiura, finché non morì, senza aver capito, dopo una vita intera dedicata alla fede, in che cosa mai credesse, ma cercando di credervi fermamente fino all'ultimo.»

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«L'amore per questo suo elemento arboreo seppe farlo diventare, com'è di tutti gli amori veri, anche spietato e doloroso, che ferisce e recide per far crescere e dar forma.»

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«- Tu sai che potresti comandare alla nobiltà vassalla col titolo di duca? | - So che quando ho più idee degli altri, do agli altri queste idee, se le accettano; questo è comandare. | (...) | - Ricordi d'essere Barone di Rondò? | - Sì, signor padre, ricordo il mio nome. | - Vorrai essere degno del nome e del titolo che porti? | - Cercherò d'esser più degno che posso del nome d'uomo, e lo sarò così d'ogni suo attributo.»

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«Non aveva ancora capito qual era stato il suo errore, non era riuscito ancora a pensarci, forse preferiva non pensarci affatto, non capirlo, per proclamare meglio la sua innocenza.»

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«Stavano venendo dei tempi magari più tolleranti, ma più ipocriti.»

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«S'accorgeva che tante cose non gli importavano più, che senza Viola la vita non gli prendeva più sapore, che il suo pensiero correva sempre a lei. Più cercava, fuori dal turbine della presenza di Viola, di ripadroneggiare le passioni e i piaceri in una saggia economia dell'animo, più sentiva il vuoto da lei lasciato o la febbre d'attenderla.»

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«Era allora nella prima giovinezza: l'età in cui i sentimenti stanno tutti in uno slancio confuso, non distinti ancora in male e in bene; l'età in cui ogni nuova esperienza, anche macabra e inumana, è tutta trepida e calda d'amore per la vita.»

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«Gridò, se si può dir che gridi chi parla senza emetter quasi suono ma con tutta la sua forza.»

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«Nulla piace agli uomini quanto avere dei nemici e vedere se sono proprio come ci s'immagina.»

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«Così si potesse dimezzare ogni cosa intera, - disse mio zio coricato bocconi sullo scoglio, carezzando quelle convulse metà di polpo, - così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l'aria; credevo di vedere tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l'auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo, ma l'altra metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.»

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«Pamela, - sospirò il visconte, - nessun altro linguaggio abbiamo per parlarci se non questo. Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. Vieni con me, io ho la conoscenza | di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.»

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