Giacomo Leopardi

poeta, filosofo, scrittore, filologo italiano

«Tutto è amor proprio nell'uomo e in qualunque viente Amabile non pare e non è se non quegli che lusinga o giova l'amor proprio altrui.»

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«Grande tra gli uomini e di gran terrore è la potenza del riso: contro il quale nessuno nella sua coscienza trova se munito da ogni parte. Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.»

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«Delle grandi cose che vedo non provo il minimo piacere perché so che sono meravigliose, ma non lo sento.»

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«Chi non ha uno scopo non prova quasi mai diletto in nessuna operazione.»

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«Tutto è follia fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto.»

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«Gl'italiani non hanno costumi: essi hanno delle usanze. Così tutti i popoli civili che non sono nazioni.»

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«Due cose belle ha il mondo: amore e morte.»

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«Cosa rarissima nella società, un uomo veramente sopportabile.»

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«Chi più si ama meno può amare.»

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«Nessuna cosa maggiormente dimostra la grandezza e la potenza dell'umano intelletto, né l'altezza e nobiltà dell'uomo, che il poter l'uomo conoscere e fortemente sentire la sua piccolezza.»

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«Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!»

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«Il passato, a ricordarsene, è più bello del presente, come il futuro a immaginarlo. | Perché? | Perché solo il presente ha la sua vera forma nella concezione umana; è la sola immagine del vero; e tutto il vero è brutto!»

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«È veramente miserabile e barbaro quell'uso moderno di tramezzare tutta la scrittura o poesia di segnetti e lineette, e punti ammirativi doppi, tripli ecc.»

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«La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.»

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«La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani. Non che io creda che dall'esame di tale sentimento nascano quelle conseguenze che molti filosofi hanno stimato di raccorne, ma nondimeno il non potere essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così, dalla terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e voto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana. Perciò la noia è poco nota agli uomini di nessun momento, e pochissimo o nulla agli altri animali.»

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«La noia è il desiderio della felicità, lasciato, per così dir, puro.»

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«La felicità o infelicità non si misura dall'esterno, ma dall'interno.»

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«L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.»

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«O natura, o natura | perché non rendi poi | quel che prometti allor? Perché di tanto | inganni i figli tuoi?»

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«Un desiderio quand'è tale? | Solo quando è appunto un desiderio. Dopo che lo raggiungi pervade e governa solo il vuoto.»

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