«Lo stato non deve pretendere ciò che non può ottenere con la forza, Ciò che però è dono o dell'amore o dello spirito non lo si ottiene a forza.»
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«Chi sente soltanto il profumo di un fiore, non lo conosce, e nemmeno non lo conosce chi lo coglie solo per farne materia di studio.»
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«Il comporsi delle dissonanze in un determinato carattere non è cosa per la sola riflessione, né per il vuoto diletto.»
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«Siamo un segno che non indica nulla, siamo senza dolore, e abbiamo quasi perso il linguaggio in terra straniera.»
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«Dove c'è pericolo cresce anche ciò che salva.»
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«La prima figlia della bellezza umana, della bellezza divina, è l'arte. La seconda figlia della bellezza è la religione.»
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«Dove potrei trovare rifugio, se non avessi i cari giorni della mia giovinezza?»
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«Che cosa sarebbe la vita senza speranza? Una scintilla che sprizza dal carbone e si spegne; e come nella torbida stagione si ode una folata di vento, che spira un istante e poi va morendo, così sarebbe pure di noi!»
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«L'albero secco e marcio non ha diritto di star dove sta: esso ruba luce e aria alla giovane vita, che sorge e matura per un mondo nuovo.»
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«Delle loro gesta si nutrono i figli del sole, essi vivono della vittoria, nel proprio spirito si ricreano e la loro forza è la loro gioia.»
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«Quale squisita dolcezza, quando il nostro intimo trae forza così dal soggetto, se ne distingue e più fido vi si congiunge, e il nostro spirito man mano si addestra!»
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«Lo stato è il rozzo involucro intorno al nocciolo della vita e nulla più; è il muro che recinge il giardino, ove crescono i frutti e i fiori umani.»
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«È meglio diventar ape e costruire in innocenza la propria casa, che il dominar coi signori del mondo e urlare con loro, come con lupi, che dominar popoli e macchiarsi le mani dell'impura materia.»
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«Noi vogliamo crescer qui in alto, vogliamo là in alto spiegare rami e fronde, e terra e clima ci portano invece ove vogliono loro, e se il fulmine cade sulla tua corona e ti spacca giù fino alle radici, povero albero! che ti riguarda?»
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«L'onda del cuore non si leverebbe spumeggiando sì bella e diventerebbe spirito, se non le si rizzasse contro l'antico muto scoglio: il destino.»
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«Il fuoco si leva in forme gioiose dalla culla oscura, in cui dormiva, e la sua fiamma si innalza e ricade e nuovamente erompe e si avvolge festosa, finché la sua materia è consunta, e allora fuma e lotta e si spegne: ciò che rimane è cenere.»
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«Vi è un oblio di quanto esiste, un ammutolito del nostro essere, in cui abbiamo l'impressione di aver tutto ritrovato.»
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«Come un fiume che scorra fra rive deserte, ove nessuna fronda di salice si specchia nell'acqua, tale scorreva innanzi a me, disadorno, il mondo.»
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«Nulla può crescere e nulla così profondamente dissolversi, come l'uomo.»
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«Noi compiangiamo i morti, quasi sentissero la morte; e i morti hanno pur pace. Ma questo, questo è il dolore, che non ha uguali, questo è il senso dell'annullamento totale, che non dà tregua; quando la nostra vita perde così il suo significato, quando il cuore dice in tal guisa a se stesso: "tu devi cadere e nulla rimane di te; tu non hai piantato alcun fiore, non hai costrutto nessuna casa; oh, almeno potessi tu dire: io lascio sulla terra una traccia di me! Ahi! che l'anima può essere sempre sì piena di brama e nello stesso tempo, tanto scorata!"»
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