«Non vorrei che i miei figli facessero gli attori, anzi faccio di tutto per tenerli lontani dal mio lavoro. Certo se uno di loro venisse da me e mi dicesse "mamma, voglio fare l'attore" non glielo impedirei, ma vorrei che lo facesse in modo del tutto indipendente da me. Devono essere liberi di fare le loro scelte professionali.»
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«è un piacere lavorare con i bambini perchè ti spingono alla semplicità e alla naturalezza. Un bambino non lo puoi costringere a stare seduto in un certo modo o a fare cose innaturali perchè non durerebbe cinque minuti.»
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«Ho iniziato a lavorare a tre anni e certo che il mio approccio è cambiato, con il passare del tempo capisci cosa ti rende veramente felice e cosa no. Ho scelto di tenere ben separate la vita professionale e quella personale, faccio sempre meno film, scegliendoli con maggiore attenzione. Spero di lavorare ancora a 70 anni ma spero soprattutto di portare avanti la mia carriera di regista.»
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«Ho imparato che sono felice solo da quando divido nettamente la vita privata dal lavoro, sono felice quando giro pochi film, quando lavoro con registi simpatici e intelligenti, la mia vita privata è al primo posto. Ho iniziato a lavorare a tre anni, il mio punto di vista è cambiato con il tempo e la mia famiglia viene prima di tutto, è una lezione che Hollywood ti insegna.»
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