«Quando me ne andai da Milano la notizia che ero stato nominato direttore all'Opera di Vienna fu pubblicata nel momento in cui stavo partendo. Ma è chiaro che dietro a quella scelta c'era stato un processo di anni. Per fortuna c'è sempre un'evoluzione. Per la Scala avere un direttore musicale come Muti ha rappresentato un'evoluzione. E per me è stata un'evoluzione poter lavorare prima a Vienna e poi a Berlino.»
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«Ho seguito un percorso fatto di studio ed esperienza, e di attraversamenti delle diverse civiltà in cui ho vissuto e lavorato. Ho capito di essere molto fortunato. Non solo per le cose belle che ho avuto: la musica, i figli, l'amore per la vita. Ma anche per l'operazione che ho subito, che mi ha costretto a rallentare i ritmi di lavoro e a farmi vedere con più chiarezza che cos'è importante.»
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«Mi piace lavorare in città piccole e vive, e in regioni dove si fa davvero cultura, come l'Emilia Romagna, ricca di iniziative per rendere il nostro mondo più vivibile.»
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