Tahar Ben Jelloun

scrittore, poeta e saggista marocchino

«Nell'Islam non esistono costrizioni. Nessuno ha il diritto di obbligarvi a dire preghiere, nè Dio nè vostro padre. Quindi siete liberi, pensateci; la cosa fondamentale è non rubare, non mentire, non picchiare chi è debole e chi è malato, non tradire, non calunniare chi non ha fatto nulla, non maltrattare i propri genitori e soprattutto non commettere ingiustizie.»

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«è trattando gli altri con dignità  che si guadagna il rispetto per sè stessi.»

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«Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.»

tag: vita
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«La passione è un eccesso di vita, un eccesso di luce, impossibile da calare nel quotidiano, destinato a scomparire la quale scomparsa distrugge lasciando un vuoto grandissimo.»

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«Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.»

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«Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.»

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«Nell'Islam non esistono costrizioni. Nessuno ha il diritto di obbligarvi a dire preghiere, né Dio né vostro padre. Quindi siete liberi, pensateci; la cosa fondamentale è non rubare, non mentire, non picchiare chi è debole e chi è malato, non tradire, non calunniare chi non ha fatto nulla, non maltrattare i propri genitori e soprattutto non commettere ingiustizie.»

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«È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé stessi.»

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«Il silenzio era una strada, una via per tornare a me stesso. Io ero silenzio. Il mio respiro, il battito del mio cuore divennero silenzio. La mia nudità interiore era il mio segreto.»

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«Supponevo che il frastuono della vita fosse formato da tutti i colori e facesse rumore passando tra gli alberi.»

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«Confesso che il mio doppio mi aiuta molto, mi salva la faccia. In realtà sono un uomo che rispetta le convenienze. Evacuo nella scrittura le fantasie e la follia. Metto nelle parole tutto quello che posso e ritengo così di salvarmi la pelle. Qualche volta mi prende la voglia di apparire, di fare parte dello spettacolo. Mi lascio tentare. Mi lascio andare. Per vanità. Per debolezza.»

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«Scrivo per non avere più volto. Scrivo per dire la differenza. La differenza che mi avvicina a tutti quelli che non sono io, quelli che compongono la folla che mi assedia e mi tradisce. Non scrivo per loro, ma dentro di loro, e con loro. [...] Ciò che mi unisce a coloro che mi leggono o forse mi leggeranno è prima di tutto ciò che me ne separa [...] Mi resta la sopravvivenza della parola legata e consumata. Sono ciò che mi manca. Questa mancanza è tutto ciò che costituisce il mio punto di partenza, il mio itinerario e il mio obiettivo...»

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«Scriverò questa storia a bassa voce nella speranza di smascherare l'immagine confusa dello specchio. Si tratta di qualcuno che conosco bene, che ho frequentato per molto tempo. Una presenza della quale non ho diffidato abbastanza. La sua inafferrabilità è irritante. È un uomo che ha fretta. È appena arrivato e già sta per ripartire.»

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«In realtà c'erano diversi tipi di silenzi: | quello della notte. Ci era necessario; | quello del compagno che ci lasciava piano; | quello che osservavamo in segno di lutto; | quello del sangue che circola lento; | quello che ci ragguagliava sugli spostamenti degli scorpioni; | quello delle immagini che ci passavamo e ripassavamo nella mente;... »

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«Scrivo per non avere più volto. Scrivo per dire la differenza. La differenza che mi avvicina a tutti quelli che non sono io, quelli che compongono la folla che mi assedia e mi tradisce. Non scrivo per loro, ma dentro di loro, e con loro. [...] Ciò che mi unisce a coloro che mi leggono o forse mi leggeranno è prima di tutto ciò che me ne separa [...] Mi resta la sopravvivenza della parola... »

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