Sergio Corazzini

poeta italiano

Sergio Corazzini è stato un poeta e intellettuale italiano. Accostato da sempre a Guido Gozzano, condivide con il poeta torinese non solo lo stile e le tematiche crepuscolari ma anche una biografia travagliata dalla malattia e dalla morte in giovane età.
 
 
Ora per morire bisogna pur che viva.
 
 

Corazzini, romano di nascita, a soli sedici anni pubblicò le sue prime liriche di rivista, e a diciotto anni il primo volumetto di poesie.
 
 
Tutta la dolce, rassegnata tristezza della mia vita è in un pensiero di morte.
 
 

A causa di un improvviso dissesto finanziario dovuto ad alcune speculazioni sbagliate del padre, dovette lasciare gli studi iniziando così a lavorare per una compagnia di assicurazioni. Con un gruppo di amici, creò però nella capitale una sorta di salotto letterario, fondando anche una rivista “Cronache latine”. Malato di tubercolosi rimase per un anno nel sanatorio di Nettuno ma morì un anno dopo a soli ventun anni. La prima raccolta complessiva delle sue poesie uscì postuma, con il titolo Liriche.
 
 
Perché tu mi dici: poeta?
Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.
Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
Perché tu mi dici poeta?
data: 10/02/14 autore:

«Madonna, se il cuore v'offersi, | il cuore giovine e scarlatto, | e se voii, con magnifico atto, | lo accettaste insieme a' miei versi | di fanciullo poeta, e se voi | con l'olio del vostro amore | teneste vivo il suo splendore | e lo appagaste de' suoi | capricci assiduamente, | perché ieri lo faceste | sanguinare, lo faceste |lagrimare dolorosamente?»

VOTI: 1

«Le mie tristezze sono povere tristezze comuni. Le mie gioie furono semplici, semplici così, che se io dovessi confessarle a te arrossirei. »

VOTI: 1

«I libri di poesia da me pubblicati sono lo specchio umile della mia semplice anima.»

VOTI: 1

«Io non sono un poeta. | Io non sono che un piccolo fanciullo che piange. | Vedi: non ho che lagrime da offrire al Silenzio.»

VOTI: 1

«Felicità mi spiace, | felicità è loquace | come un bimbo; l'ho a noia! | La mia rete ha ceduto, | la mia stella ha perduto | il fedele seguace.»

VOTI: 1

«Ora, per morire bisogna pur che viva.»

VOTI: 1

«Tutta la dolce, rassegnata tristezza della mia vita è in un pensiero di morte.»

VOTI: 1