«Io sono qui per provare qualcosa in cui credo: che la guerra è inutile e sciocca, la più bestiale prova di idiozia della razza terrestre.»
| VOTI: 1 |
«Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato.»
| VOTI: 1 |
«Tengo alla metrica, al ritmo della frase, alla cadenza della pagina, al suono delle parole. E guai alle assonanze, alle rime, alle ripetizioni non volute. La forma mi preme quanto la sostanza. Penso che la forma sia un recipiente dentro il quale la sostanza si adagia come un vino dentro un bicchiere, e gestire questa simbiosi a volte mi blocca.»
| VOTI: 1 |
«Mi chiedi di parlare, stavolta. Mi chiedi di rompere almeno stavolta il silenzio che ho scelto, che da anni mi impongo per non mischiarmi alle cicale. E lo faccio. Perchè ho saputo che anche in Italia alcuni gioiscono come l'altra sera alla Tv gioivano i palestinesi di Gaza. "Vittoria! Vittoria!" Uomini, donne, bambini. Ammesso che chi fa una cosa simile possa essere definito uomo, donna, bambino. Ho saputo che alcune cicale di lusso, politici o cosiddetti politici, intellettuali o cosiddetti intellettuali, nonchè altri individui che non meritano la qualifica di cittadini, si comportano sostanzialmente nello stesso modo.»
| VOTI: 3 |
«Il linguaggio parlato è per sua natura sciatto e impreciso. Non dà tempo di riflettere, di usar le parole con eleganza e raziocinio, induce a giudizi avventati e non fa compagnia perchè richiede la presenza di altri. Il linguaggio scritto, al contrario, dà tempo di riflettere e di scegliere le parole. Facilita l'esercizio della logica, costringe a giudizi ponderati, e fa compagnia perchè lo si esercita in solitudine. Specialmente quando si scrive, la solitudine è una gran compagnia.»
| VOTI: 1 |
«à? come chiedermi se esiste la formula della Vita... Le risponderò dunque con una frase straordinaria che mi capitò di udire mentre guardavo con occhi distratti il brano d'un film. Straordinaria, sì. Così straordinaria che mi piacerebbe sapere se si trattava d'un famoso aforisma uscito dalla mente d'un grande filosofo oppure d'una semplice battuta uscita dalla penna d'uno sceneggiatore geniale. Eccola: "La vita non è un problema da risolvere. à? un mistero da vivere". Lo è, caro amico, lo è. Credo che nessuno possa sostenere il contrario. Quindi la formula esiste. Sta in una parola. Una semplice parola che qui si pronuncia ad ogni pretesto, che non promette nulla, che spiega tutto, e che in ogni caso aiuta: Insciallah. Come Dio vuole, come a Dio piace, Insciallah.»
| VOTI: 1 |
«Un penosissimo puzzo che è il puzzo della debolezza, della fiacchezza, della viltà . Infatti piace a chi non ha il coraggio di affrontare la vita, a chi non ha i coglioni per tenere in vita la vita, a chi non ha la fantasia che ci vuole per apprezzarla nonostante le sue durezze e le sue porcherie e i suoi orrori, a chi non ha l'intelligenza di amarla.»
| VOTI: 1 |
«Rifiuto di rinunciare a me stesso e rassegnarmi. Un uomo rassegnato è un uomo morto prima di morire, ed io non voglio essere morto prima di morire. Non voglio morire da morto! Voglio morire da vivo!»
| VOTI: 1 |
«E' troppo facile dar la colpa alla guerra, rifugiarsi dietro l'entità astratta che chiamiamo guerra e a cui ci riferiamo come a una specie di peccato originale, di maledizione divina. Il discorso da affrontare non è sulla guerra. à? sugli uomini che fanno la guerra, sui soldati, sul mestiere più antico più inalterabile più intramontabile che esista dacchè esiste la vita.»
| VOTI: 2 |
«La morte di un amore è come la morte d'una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l'hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà , quando arriva ti senti invalido. Mutilato.»
| VOTI: 1 |
«Il coraggio cieco e sordo e illimitato e suicida, che nasce dall'amore. Non ha confini il coraggio che nasce dall'amore e per amore si realizza. Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.»
| VOTI: 1 |
«La storia dell'Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio: la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l'intelligenza ti serve. E il coraggio ha molti volti: il volto della generosità , della vanità , della curiosità , della necessità , dell'orgoglio, dell'innocenza, dell'incoscienza, dell'odio, dell'allegria, della disperazione, della rabbia, e perfino della paura cui rimane spesso legato da un vincolo quasi filiale.»
| VOTI: 2 |
«La Vita non è uno spettacolo muto o in bianco e nero. à? un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto interminabile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti, di creature le cui azioni si intrecciano o si sovrappongono per tessere la catena di eventi che determinano il nostro personale destino.»
| VOTI: 1 |
«Perchè malgrado i film sul Vietnam e i giornali e i mesi di addestramento in caserma, non riusciva a cogliere il significato della parola guerra. Non riusciva a capire che roba fosse. Stanotte sì, invece. Poteva dirlo che roba è. à? una malattia che sciupa dentro, un cancro che si mangia il cuore, una lebbra che imputridisce l'anima e induce la gente a far cose che in pace non farebbe mai.»
| VOTI: 1 |
«Incredibile come il dolore dell'anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore a pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell'anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.»
| VOTI: 1 |
«Non era un uomo libero di andare dove volesse. Era un uccello in gabbia, [...] e prigioniero d'una città che per la pace aveva un'antipatia quasi organica. Una città che alla fine lo avrebbe fottuto. In che modo lo avrebbe fottuto non lo sapeva. Però sapeva che lo avrebbe fottuto.»
| VOTI: 1 |
«Aspettava e la sua piccola mente impazzita d'amore andava alla deriva come una barca senza remi. Fantasie insensate e verità sconcertanti i flutti che la sbatacchiavano nella nebbia della sprovvedutezza e contro gli scogli della disperazione.»
| VOTI: 1 |
«La notte i cani randagi invadevano la città . Centinaia e centinaia di cani che approfittando dell'altrui paura si rovesciavano nelle strade deserte, nelle piazze vuote, nei vicoli disabitati, e da dove venissero non si capiva perchè di giorno non si mostravano mai. Forse di giorno si nascondevano tra le macerie, dentro le cantine delle case distrutte, nelle fogne coi topi, forse non esistevano perchè non erano cani bensì fantasmi di cani che si materializzavan col buio per imitare gli uomini da cui erano stati uccisi.»
| VOTI: 2 |
«La felicità è un oblìo che dura una settimana.»
| VOTI: 1 |