Natalia Ginzburg

scrittrice, drammaturga, traduttrice e politica italiana

Natalia Levi Ginzburg è stata una scrittrice italiana. È stata una delle voci al centro della letteratura del 900. Figlia di un illustre scienziato di origine ebraica, fu impegnata nella lotta antifascista e antirazziale dell’epoca.
 
 
Essere capiti vuol dire essere presi e accettati per quello che siamo
 
 
Trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Torino, in un ambiente intellettuale e antifascista. Pubblicò i primi racconti nel 1933 sulla rivista ‘Solaria’ e nel 1938 sposò Leone Ginzburg, docente di letteratura russa e tra i fondatori della casa editrice Einaudi. Il marito fu confinato a causa delle sue idee e morì in prigione in seguito a delle torture naziste. Tra i suoi lavori più importanti segnaliamo il  primo romanzo “La strada che va in città” e “Lessico famigliare” con cui vinse il Premio Strega.
 
 
A una ragazza le fa tanto piacere pensare che forse un uomo è innamorato di lei, e allora anche se non è innamorata è un po' come se lo fosse e diventa molto più carina con gli occhi che splendono e il passo leggero e la voce più leggera e più dolce.
 
data: 12/30/14 autore:

«Nella mia casa paterna, quand'ero ragazzina, a tavola, se io o i miei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: Non fate malagrazie! Se inzuppavamo il pane nella salsa, gridava: - Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci! Sbrodeghezzi e potacci erano, per mio padre, anche i quadri moderni, che non poteva soffrire. Diceva: - Voialtri non sapete stare a tavola! Non siete gente da portare nei loghi! E diceva: - Voialtri che fate tanti sbrodeghezzi, se foste una table d'hôte in Inghilterra, vi manderebbero subito via.»

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«Se c'è Dio non importa pregarlo, è Dio e capisce da sé cosa bisogna fare.»

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«A una ragazza le fa tanto piacere pensare che forse un uomo è innamorato di lei, e allora anche se non è innamorata è un po' come se lo fosse e diventa molto più carina con gli occhi che splendono e il passo leggero e la voce più leggera e più dolce.»

tag: amore uomini
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«Io non avrei potuto fare che un mestiere, un mestiere solo: il mestiere che ho scelto, e che faccio, quasi dall'infanzia.»

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«Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo.»

tag: arte dolore storia destino solitudine forza
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«La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse ora smettere di dire così?»

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«Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente.»

tag: uomini
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«Ti auguro ogni bene possibile, e spero che tu sia felice, ammesso che la felicità esista. Io non credo che esista, ma gli altri lo credono, e non è detto che non abbiano ragione gli altri.»

tag: felicita e tristezza
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«L'Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l'incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l'intelligenza, come un vivido sangue. È un'intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d'un ingannevole, e forse insensato, conforto.»

tag: intelligenza
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