Luigi Comencini

regista e sceneggiatore italiano

«La vita è poliedrica, ha tante facce e ci sono mille modi di raccontare un fatto. Per esempio, in "Incompreso", per la morte del bambino potevo tirarla per le lunghe e renderla più commovente, invece ho cercato addirittura di sottrarre il pubblico alla dura commozione.»

tag: vita
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«Credo nell'importanza di suscitare dei sentimenti che poi risveglino delle reazioni che possono diventare idee.»

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«Manfredi mi piace perché lo trovo giusto per una certa mia tematica che è quella dell'uomo modesto travolto da ingranaggi più grandi di lui.»

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«Il cinema deve usare necessariamente linguaggi diversi da quelli letterari. Il regista deve dare la sua lettura interpretativa.»

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«Rifiuto i film per la gioventù. "Incompreso" era un film per i grandi. Poi il produttore ha pensato bene di farlo uscire sotto Natale, etichettato "per ragazzi"; ma io l'ho fatto perché a me interessava il rapporto tra un bambino piccolo, uno più grande e il padre.»

tag: film
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«Non vorrei mai lamentarmi del pubblico, anche se qualche volta non ci troviamo perfettamente d'accordo.»

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«Quanto più un regista ammira e stima un libro, tanto più trova difficile mettervi del suo.»

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«Quando capita un insuccesso, evito sempre di dire "il pubblico è cretino", perché sarei un bimbo che picchia la testa contro il tavolo e dice "è cattivo il tavolo".»

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«Il libro "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi, si può leggere in tanti modi. Intanto, è un libro pedagogico che segue la moda dei tempi, che voleva per i bambini "favole morali"; però vi spira un'aria strana un po' anarchica, un po' arrabbiata, che non consente anche il ribaltamento. Secondo me è un capolavoro.»

tag: lavoro bambini rabbia moda
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