José Saramago

scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese

«Non è la dimensione del vaso che importa, ma quello che ognuno di noi riesce a mettervi, anche se dovrà traboccare e andare perduto.»

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«Uomini, perdonatelo, perché non sa quello che ha fatto!»

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«Ogni persona è un silenzio.»

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«Gesù ha avuto la sfortuna che su quello che ha detto ci hanno costruito sopra una religione.»

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«La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.»

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«Il soldato è come chi dalla morte non vede altro modo di allontanarsi, sapendo comunque che se la ritroverà davanti una e tante volte e non volendo credere che la vita debba essere nient'altro che una serie transitoria di rinvii.»

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«E se il cuore non ha capito, non arriva ad esser menzogna il detto della bocca, ma piuttosto assenza.»

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«Sapere dove è l'identità è una domanda senza risposta.»

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«È un difetto comune di dire più facilmente quello che credono che gli altri vogliano sentire, piuttosto che attenersi alla verità. Tuttavia, purché gli uomini possano attenersi alla verità, dovranno prima conoscere gli errori e poi commetterli.»

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«Il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo.»

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«Ci sono cose che un uncino fa meglio di una mano intera, un uncino non sente dolore se deve fissare un filo e un ferro, non si taglia, né si brucia, e io ti dico che Dio è monco, e ha fatto l'universo.»

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«Tutti noi soffriamo di una malattia, di una malattia di base, per così dire, che è inseparabile da ciò che siamo e che, in un certo modo, fa ciò che siamo, se anzi non è più esatto dire che ciascuno di noi è la propria malattia, per causa sua siamo così poco, così come per causa sua riusciamo a essere tanto.»

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«La solitudine non è vivere da soli, la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo a una pianura dove ci sia solo lui, è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia, tra la foglia e la radice.»

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«Si dice che ogni persona è un'isola, e non è vero, ogni persona è un silenzio, questo sì, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è.»

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«Arriva sempre un momento in cui non c'è altro da fare che rischiare.»

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«Due debolezze non fanno una debolezza maggiore, ma una forza nuova.»

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«Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.»

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«Conrad Lorenz dice di aver scoperto l'anello tra le scimmie e l'essere umano e che quell'anello siamo noi: non scimmie ma ancora non umani.»

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«Anche dentro il corpo la tenebra è profonda, e tuttavia il sangue arriva al cuore, il cervello è cieco e può vedere, è sordo e sente, non ha mani e afferra, l'uomo è chiaro, è il labirinto di se stesso.»

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«Solo chi non ha occhi per vedere, non comprende la consistenza di un fardello anche se fosse imposto da colui che si perita e sprofonda nel vacuo.»

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