Eugène Ionesco

drammaturgo e saggista rumeno

Eugène Ionesco, nato Eugen Ionescu è stato un drammaturgo, poeta, critico e saggista francese di origini romene.  Nato in Romania, ancora bambino, si trasferì con i genitori a Parigi. Al termine della guerra, anche perché affetto da anemia Ionesco si spostò con la sorella nel piccolo villaggio Chapelle-Anthenaise, nella Mayenne. Tornato a Parigi scrisse la sua prima pièce, un dramma patriottico. Dopo il divorzio dei suoi genitori tornò in Romania, per studiare e imparare il romeno. Negli anni Trenta pubblicò articoli di giornali e poesie, facendosi notare all’interno dell'avanguardia romena. Nel 1934 ebbe un certo successo la pubblicazione del saggio “Nu”.
 
Uno dei motivi principali per cui scrivo è senza dubbio per ritrovare il meraviglioso della mia infanzia, al di là del quotidiano, la gioia al di là del dramma, la freschezza al di là della durezza.
 
Tornato in Francia grazie ad una borsa di studio, lavorò per l’ambasciata romena sotto il governo collaborazionista di Vichy. Nel 1989 aprì la sessione pubblica organizzata dal Parlamento europeo sulle violazioni dei Diritti umani commesse dal regime comunista in Romania. Quello che fu considerato un "anarchico di destra" e uno dei massimi esponenti del teatro dell’assurdo morì nel 1994 a Parigi.
 
Ho la certezza di essere nato per l'eternità, che la morte non esiste, che tutto è miracolo.
data: 02/14/15 autore:

«Probabilmente dirai che il progresso può essere buono o cattivo, come gli ebrei, i tedeschi o i film.»

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«Prendete un circolo, coccolatelo: diventerà vizioso.»

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«Non abbiamo tempo per dedicarci un po' di tempo!»

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«Contano solo le parole. Il resto sono chiacchiere.»

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«Tutti gli uomini recitano, tranne alcuni attori.»

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«Ci sono più persone morte che vive. E il loro numero è in aumento. Quelle viventi diventano sempre più rare.»

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«Dio mi deve delle spiegazioni.»

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«Più mi spiego e meno mi capisco.»

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«Un medico coscienzioso deve morire con il malato se non possono guarire insieme.»

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«Non esiste religione nella quale la vita di tutti i giorni non sia considerata una prigione; non c'è una filosofia o una ideologia che non pensa che viviamo in un mondo di alienazione.»

VOTI: 1

«Se Dio esistesse, a che servirebbe la letteratura? Se Dio non esistesse, a che servirebbe scrivere?»

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«Il critico deve scrivere, non prescrivere.»

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«È la nostra propria mediocrità che ci fa innamorare e che ci fa rinunciare. Il vero amore non conosce il significato della rinuncia, non è nemmeno preoccupato di questo problema; non rinuncia l'amore stesso, la rinuncia è per la gente sconfitta, e come un sentimento di sconfitta si adatta solo agli sconfitti.»

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«La ragione è la follia del più forte. La ragione del meno forte è follia.»

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«Parole, quanti delitti si commettono in vostro nome!»

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«Il successo è la fortuna di essere frainteso da alcune persone influenti.»

VOTI: 1

«Il critico deve descrivere e non prescrivere.»

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«La banalità è un sintomo di non comunicazione. Gli uomini si nascondono dietro ai loro cliché.»

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«Un'opera d'arte è soprattutto un'avventura della mente.»

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«Un'opera d'arte è soprattutto un'avventura della mente.»

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