Carlo Dossi

scrittore e giornalista italiano

«Dove gli occhi van volentieri, anche il cuore va, né il piede tarda a seguirli.»

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«Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.»

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«Il diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso non sia ancora stato canonizzato.»

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«Fra gli avvilimenti di un giovane d'ingegno, massimo è quello di andare a scuola e subire esami.»

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«Anticamente migliaia di dei parevano pochi, oggi uno è di troppo.»

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«Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme.»

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«Uomo e donna si completano vicendevolmente, come il bottone e l'occhiello, come il violino e l'archetto.»

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«I pazzi aprono le vie che percorrono i savi.»

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«Che è l'onestà se non la paura della prigione.»

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«Dicesi età dell'oro quella in cui oro non c'era.»

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«L'ingegno è fatto per un terzo d'istinto, un terzo di memoria e un terzo di volontà.»

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«Al fuoco della verità le obiezioni non sono che mantici.»

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«Dicono che la filosofia è la medicina dell'anima. Ammettiamolo. Ma insieme, ammettendone anche le sue conseguenze, diremo che la filosofia come la medicina è per i malati e non per i sani. Come la medicina poi è un veleno e ogni veleno, se in breve quantità, giova, in grande uccide.»

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«Il "salute" verso chi starnuta serve se non altro a cominciare una conversazione tra gente sconosciuta.»

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«Il sorriso è alla bellezza, quello che il sale è alle vivande.»

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