Anna De Santis

poetessa e scrittrice, nonché sceneggiatrice italiana

«Lanciatore di coltelli | ndò cojo, cojo | | la donna bersaglio | so tutta un tajo | | meretice rumena | vaginaseminova | | play boy spagnolo | costabarratechiavarria. | | Meccanico giapponese | ciounfurgoncin.»

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«Un vecchietto arzillo è ad un distributore di benzina, si dà un gran da fare per esibire la sua efficienza. Arriva su una macchina sportiva una ragazza molto avvenente, subito si fa avanti il vecchietto: la prego mi metta un po' di benzina, faccia presto. Di rimando il vecchio ringalluzzito: signorina io le farei di tutto e mostra i suoi avvizziti attributi. | La signorina: già che c'è con quello straccetto mi può lavare anche i vetri?»

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«Il parroco è molto arrabiato nei confronti delle signore e signorine del paese che vengono continuamente in chiesa vestite sempre più indecenti, nonostante tutte le sue prediche sulla moderazione. | Ad un certo punto, vedendo l'entrata della sua parocchiana più procace e sempre meno vestita, si rivolge a Cristo in Croce: vedi, non riesco proprio a farmi capire, peché non intervieni Tu e ti fai sentire? | Una voce cavernosa e potente si sente: scioglietemi i lacci e levatemi i chiodi...»

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«Una signora va dal ginecologo per una visita, è avanti con gli anni, il dottore la fa spogliare e la fa stendere per la visita. Dopo la visita il dottore chiede alla signora: perché ha fatto la tinta ai suoi peli sotto e non sui capelli? | La donna di rimando: dottò cà è tutt naturale, vuò mette li pensieri ca tengh n'capo e le soddisfazioni ca aggio avut quà sotto.»

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«Un bullo esce de casa, se dà l'urtima rimirata allo specchio e guardandose tutto: a mà, so proprio bello, bello de faccia, bello er capello, guarda che fisico... ma dì la verità, sò proprio bello. | La mamma de rimanno: si ma n'dò hai messo er cervello?»

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«Un giorno una contadina decide di andare al mercato a vendere una gallina, pensava al ricavato e quel che avrebbe comperato. Incontra un giovanotto che le viene incontro, il giovane la guarda, lei lo guarda, ma non pensa che il desiderio dell'uomo era comperare il bipede, si avvicina alla contadina e le chiede con gentilezza: signora, me la darebbe? A quanto? Alla contadina non parve vera quell'allettante proposta, rispose: puro aggratisse mio bel giovinotto, ma chi me regge la caglina?»

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«Il ballo dei militari in pensione. Un vecchio ufficiale con tutte le sue belle medaglie puntate sul petto, balla con una bella signora, le fa tanti complimenti e poi le chiede il suo nome. La signora lo tiene un attimo sulle spine e poi: indovini, è una cosa che tanto sognavate in trincea, il vostro più grande desiderio... l'ufficiale senza pensarci... Bernarda? La signora: ma come si permette... Vittoria.»

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«Un contadino preoccupato per il suo asino che sta male va dal veterinario. Il dottore capisce subito che è un leggero blocco intestinale e prescrive delle supposte da mettere nell'ano. | Il contadino torna a casa e va subito nella stalla per mettere la supposta al suo asino. Gira intorno all'animale ma non sapendo che cosa fosse l'ano, cerca inutilmente, gira e rigira poi si rivolge all'asino che nel frattempo si era leggermente arrabbiato: ridi ridi ca se nun trovo st'ano n'culo te la metto.»

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«La moglie napoletana si sveglia preoccupata: Gennà tengh e perdite, Gennà tengh e perdite. Carmè nun me scuccià, telefona a o duttore... | Dottò, dottò... pronto, tengh e perdite, dottò tengh e perdite... E ho capito, ma parecchie... no pa fessa.»

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«Il parroco di una città campana pensa bene di fare un pullman e di mandare i suoi più sfortunati parrocchiani a Lourdes. Si preparano ciechi, storpi, balbuzienti, e tanti poveri malati. Il pullman è pronto per partire, passa una settimana e ritornano tutti ciechi, storpi, balbuzienti e tanti poveri malati. Il sacrestano: né don Gennà, vir ca Lourdes era chiuso.»

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«Una supposta ad un razzo: beato te che vai in cielo.»

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«Una banana ad un vibratore: che tremi a fare a te mica te se magnano.»

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«Un uomo era fissato con la mazzafionda, quello strumento fatto con un pezzo di legno ed un elastico per tirare pietre. A forza di dar fastidio a tutti, lo rinchiudono in un manicomio per poterlo curare. Dopo un anno il dottore lo manda a chiamare per vedere se è guarito dalla sua mania di tirare pietre e gli fa un colloquio: Allora, come stiamo, vediamo se posso mandarti fuori, ormai sei grande ed è ora che ti trovi una ragazza e metta la testa a posto. Cosa vuoi fare? Il ragazzo tranquillo risponde: voglio sposarmi. Bene, fa il dottore, e poi? Voglio andare in viaggio di nozze. E poi? E poi la porto a letto, comincio a spogliarla, le tolgo la camicetta, la gonna... E poi fa il dottore? Poi le tolgo le mutandine ed il reggiseno... e con tutti quegli elastici mi ci faccio la mazzafionda.»

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«Una coppia di signori non più giovani decide di passare una notte insieme, la mattina si svegliano dopo una notte d'amore e l'uomo dice alla donna: sei per caso una ginecologa? Bravo, come l'hai capito? Da come ti muovi con le mani e vuoi vedere che anch'io indovino cosa fai tu? L'anestesista, ma brava e come hai fatto? Non ho sentito un cazzo!»

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«Una mattina il parroco di un paesino, trova nel suo giardino un asino morto. Telefona all'ufficio d'igiene e chiede che gentilmente vengano a caricarsi l'animale. L'impiegato spiritoso risponde: pensavo foste voi preti ad occuparvi dei morti! Certo!... risponde il parroco, per nulla intimorito, ma ci mettiamo in contatto prima con i parenti.»

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«E quando lei: bevi amore questo vino l'ho comperato per te... cussì t'adduorm e me dai pace.»

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«Due amici, Gino e Piero pescano sul fiume, Piero fa a Gino: uhè pirla, se sei allergico al pesce, per chi peschi per la tu moje, certo l'ho sentita anch'io deve piacergli tanto mangiarlo, perché sento che al telefono del mio amico Mario ne ordina sempre 25 centimetri e subito.»

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«Caro, sai che il macellaio mi dà sempre il miglior petto e la migliore coscia senza che io parli... lui: e come fai? Basta mostrargli la parte che voglio.»

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«E quando lui: cara cosa hai fatto alla macchina? | Lei: non è colpa mia, un tale si è poggiato dietro con forza... | Lui: bene, lo perdoniamo, non foss'altro per il coraggio che ha avuto.»

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«L'amore, | non ha voglia di pensare, | gioca d'istinto, | gli viene naturale, | non vede giusto | e a volte si fa male. | Sai bene che niente è per sempre, | e allora... lascia fare.»

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