Charles Bukowski

poeta e scrittore statunitense

«L'uomo nasce per morire. Che significato ha? Stare li ad aspettare.»

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«La storia umana avanza lentamente. Per me, m'accontento di stare alla finestra.»

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«Nel nostro mondo i sani di mente sono troppi, troppo arrendevoli. Ci insegnano a vivere vite di noia. Non importa cosa facciamo, scopare o mangiare o giocare o parlare o scalare montagne o fare il bagno o prendere un volo per l'India. Siamo intorpiditi, tristemente sani di mente.»

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«La cosa brutta in tutto questo è osservare la gente che beve il caffè e aspetta. Vorrei che la fortuna li baciasse tutti. Ne hanno bisogno. Ne hanno bisogno molto più di me.»

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«Anch'io ho sbattuto il mio entusiasmo contro un muro, lo prendevo a pugni fino a sanguinare e continuavo a picchiare, ma il mondo restava com'era, spiacevole, mostruoso, letale.»

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«È possibile affogare nel nulla e avere la nausea di tutto?»

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«Le persone mi spaventano, le folle di persone. Sono tutti così sani di mente. Sanno tutti cosa fare. Cosa dire. Quei coglioni mi terrorizzano.»

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«Diventa bravo in qualsiasi campo, e ti crei subito dei nemici. I campioni vengono innalzati affinché la folla provi poi maggior gusto a vederli rotolare, battuti, fra la merda, e goda a subissarli di fischi.»

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«Alla gente piace fare foto. A me non dispiace. Sento che coglie solo il processo del morire, che lo tiene sospeso un momento, e sì, può essere divertente.»

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«Guardo intontito fuori dalla finestra l'orribile giornata luminosa che mi accartoccia lo stomaco. Nessuno di voi si sente come me? Sono matto sul serio?»

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«Se dobbiamo avere un mondo migliore (e chi è tanto sofisticato da non volerlo?), l'eliminazione di un dolore non necessario potrebbe essere un buon inizio.»

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«Ci sono delle persone che fanno le cose proprio per bene e basta senza neanche pensarci, e poi ci sono tutti gli altri.»

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«Quello che devi fare è accettare qualunque fortuna ti capiti e fingere di saperne più di quanto mai saprai. Giusto?»

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«Pazzia? Certo. Cosa non è pazzia? Non è pazzia la vita stessa? Siamo come giocattoli con la carica, tutti quanti noi. Qualche giro di chiavetta e, quando la molla si scarica, addio. Finché dura, camminiamo, ci agitiamo, facciamo progetti, eleggiamo le giunte comunali, tosiamo l'erba. Pazzia, ma sì, sicuro, cosa non è pazzia?»

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«Non so cosa ne sarà di noi. Ci occorre un sacco di fortuna. E la mia è cattiva, ormai da tempo. E il sole si avvicina. E la vita, per brutta che paia, vale altri due tre giorni. Pensa che ce la faremo?»

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«Questa incompletezza è tutto ciò che abbiamo.»

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«Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla.»

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«Siamo tutti diversi: ciò che distrugge un individuo non fa niente a un altro.»

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«Io devo starmene seduto e aspettare che mi venga l'ispirazione. Quando arriva, posso manipolarla e spremerla, ma non posso andarmela a cercare.»

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«Non so gli altri, ma io al mattino quando mi chino per allacciarmi le scarpe penso: Cristo Onnipotente, e ora? La vita mi fotte, non ce la intendiamo. Devo prenderla a piccole dosi, non tutta assieme.»

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