Charles Bukowski

poeta e scrittore statunitense

«Ecco il problema di chi beve, pensai versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto, si beve per dimenticare; Se succede qualcosa di bello, si beve per festeggiare; e se non succede niente, si beve per far succedere qualcosa.»

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«Bah, l'età non è mica una colpa. Solo che tanta gente invecchia male.»

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«Questa gente. Vanno dalla fica alla fossa senza che mai li sfiori, l'orrore della vita.»

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«Ci saranno stati un centinaio di neonati, che urlavano. Li udivo attraverso il vetro. Senza tregua. Nasci piangendo. La nascita. E poi la morte. A ognuno tocca. Entriamo dentro soli e usciamo fuori soli. E molti di noi, la maggior parte di noi, vivono soli, spaventati, vite incomplete. Una tristezza senza pari scese su di me. A veder tutta quella carne appena nata che doveva morire. A osservare tutta quella vita che si sarebbe a poco a poco trasformata in odio, in demenza, in nevrosi, in stupidità, in terrore, in omicidio, e infine in nulla... nulla in vita e nulla in morte.»

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«Non potevo far altro che scolare la lattina di birra e aspettare che cadesse l'atomica.»

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«Capita a tutti, soprattutto ai giovani, di pensare di avere il mondo in pugno, e a volte è anche vero. | Ma nell'attimo stesso in cui uno è convinto che tutto vada per il meglio, ci sono leggi statistiche che lavorano alle sue spalle, pronte a fregarlo.»

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«Era bello che fosse lei a stringermi, a lasciar perdere le parole.»

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«La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il "Racing Form", le diedi un colpo e la mancai. | Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.»

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«Ero troppo ubriaco per lamentarmi: sentivo solo il morso e la tristezza selvaggia di un'altra buona cosa persa per sempre.»

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«Le feci tener su le scarpe coi tacchi alti. Sono un freak. | Il corpo al naturale non lo reggo, ho bisogno di farmi ingannare. | Gli psichiatri hanno un termine specifico per questo, | ed io ho un termine specifico per gli psichiatri.»

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«Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro. | Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa?»

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«Le coperte erano scivolate via e io guardai quella schiena bianca, le scapole appuntite sembravano lì lì per trasformarsi in ali.»

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«La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida.»

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«Andò giù bene, ci voleva proprio. Naturalmente era da codardi sforzarsi di dimenticare l'incomprensibile, però necessario.»

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«Non ho mai trovato un vero amico. Con le donne, ogni volta era una nuova speranza, | ma quello succedeva i primi tempi. Lo capii subito, smisi di cercare la "ragazza dei sogni"; me ne bastava una che non fosse un incubo.»

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«Mi annoiano a morte quegli intelletti preziosi che devono dir diamanti ogni volta che aprono bocca. M'annoio a dover lottare per ogni alito di vento che faccia respirar la mente. Ecco perché mi sono tenuto lontano dalla gente. E adesso che vado in società, scopro che devo tornare nella mia caverna. Ci sono altre cose oltre alla mente: i macinini da pepe, io terrò un macinino da pepe nella mia caverna. Così, allegria.»

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«"Sei mai stato innamorato?" | "L'amore è per la gente vera". | "Tu sembri vero". | "La gente vera non mi piace". | "Non ti piace?" | "La odio".»

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«Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, odiano il lavoro ma hanno paura di perderlo, non c'è da meravigliarsi se hanno la faccia che hanno.»

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«La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.»

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«Salii in macchina, mi staccai dal marciapiede e mi immisi nel traffico. | Erano quasi le dieci di sera. | C'era la luna e la mia vita stava andando lentamente in nessun posto.»

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