«Ho scelto i solidi della geometria intervenendo come una termite, per separare e togliere, per entrare all'interno della forma, per distruggerne il significato simbolico. In questo sentimento c'era forse anche la memoria della guerra che, a Orciano di Pesaro, era stata molto dura: lì vicino passava la "linea gotica", e ci furono continui bombardamenti. A venti chilometri c'era la polveriera di Montecchio, che fu fatta saltare dai tedeschi con un'esplosione spaventosa: ci parve un grande terremoto, ma fu anche il segno che la guerra stava per finire.»
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