Umberto Galimberti

filosofo e accademico italiano

«A causa di alcuni episodi di malasanità, di cui i telegiornali danno ampia enfasi, rischiamo di dimenticare che l'Italia gode di uno dei migliori sistemi sanitari nazionali esistenti nel mondo, come certificato, proprio nell'agosto del 2007, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel resto del mondo, infatti, si muore o perché mancano strutture e medicinali come nei Paesi poveri o perché la sanità rientra, al pari di tutte le altre attività, nell'area del profitto come nei Paesi ricchi d'oltreoceano.»

tag: vita sanita
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«Quanto poi a una ragione senza fede, mi pare che ciò rientri nello statuto della ragione, che, come ci ricorda Kant, è un'isola piccolissima nell'oceano dell'irrazionale. Viste le sue dimensioni, mi si conceda di essere tra quelli che si impegnano nella sua difesa.»

tag: ragione
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«Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. Bacone, quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione religiosa del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come salvezza.»

tag: lavoro
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«E' possibile dire che sia la scienza, sia l'utopia, sia la rivoluzione sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente religiosa, dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato.»

tag: scienza tempo storia
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«La Chiesa se n'è accorta già all'epoca di Galileo, e, senza farsi ingannare dalla visione religiosa della storia sottesa sia alla scienza, sia all'utopia, sia alla rivoluzione, è entrata in conflitto con queste versioni secolarizzate del tempo escatologico, perché ha capito che lo corrodono all'interno fino a farne smarrire la traccia, con danni irreversibili per gli apparati (le Chiese) che hanno il loro fondamento e la loro giustificazione nella visione escatologica del tempo e della storia. Questo è quanto ci insegna la storia e lo stato dei fatti ci conferma.»

tag: scienza tempo storia
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«Sempre in conformità al comando di Dio che assegna all'uomo il dominio della natura (Genesi, 1,1-5), la scienza moderna finirà poi col sottrarre questo dominio a Dio che, essendo sempre meno accessibile alla ragione, finisce con l'essere sempre più confinato nella fede. Prendendo il posto di Dio, la ragione diventa legislatrice; non "impara" dalla natura, come succedeva quando la natura era considerata il disegno dispiegato di Dio, ma, come dice Kant, obbliga la natura a rispondere alle sue interrogazioni. In questo modo la natura non ha in sé alcun senso se non quello che assume all'interno del progetto umano che tende a farne un fondo a disposizione dell'uomo. Oggi la scienza, non in chi la pratica, ma in chi (e siamo tutti noi) ripone in essa speranze, se non di salvezza, certamente di salute, guarigione, progresso, crescita, continua ad alimentarsi di ideologia religiosa, anche se la sua pratica effettiva prescinde da questa ideologia e procede come se Dio non fosse.»

tag: scienza natura ragione progresso ideologia
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«Già il fatto che si parli dell'uomo come di un "capitale" o vi si faccia riferimento come a una "risorsa" (le cosiddette "risorse umane") la dice lunga in ordine al punto di vista che oggi si assume nel considerare l'uomo. Tramontato il principio che regolava l'etica kantiana secondo cui: "L'uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo", oggi vediamo che non solo l'immigrato, ma ciascuno di noi ha diritto di cittadinanza non in quanto esiste, non in quanto è un uomo, ma solo in quanto "mezzo" di produzione e di profitto.»

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«È evidente che più la società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro. E paradossalmente quello che è sempre stato il sogno più antico dell'uomo: la liberazione dal lavoro si sta trasformando in un incubo.»

tag: lavoro
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«I fini dell'economia sono anche i nostri fini? O siamo diventati semplici strumenti dell'apparato economico, il quale ci impiega come momenti della sua organizzazione, semplici anelli insignificanti della sua catena o, se preferiamo, mezzi imprescindibili, ma anche fra i più interscambiabili di qualsiasi altro mezzo, all'interno di un apparato economico-produttivo diventato fine a se stesso?»

tag: economia
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«La fede a sua volta non ha a che fare con la verità perché, lo dice Tommaso D'Aquino commentando Paolo di Tarso, la fede, a differenza della scienza espressa dalla ragione umana, conduce in captivitatem omnem intellectum, cioè rende l'intelletto prigioniero di un contenuto che non è evidente, e che quindi gli è estraneo (alienus), sicché l'intelletto è inquieto (nondum est quietatus) di fronte alla scienza nei cui confronti si sente in infirmitate et timore et tremore multo.»

tag: vita scienza verita ragione
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«Conferendo al nulla un potere semantico che si irradia a distanza fino a significare qualsiasi cosa, la moda risolve a buon prezzo problemi di identità che pongono fine all'angosciante interrogativo: "Chi sono?".»

tag: moda potere
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«Mi occupo di questioni religiose perché le religioni, tutte le religioni, con i loro comandamenti e le loro regole di condotta hanno rappresentato il più grande processo educativo che l'umanità, nel suo complesso, ha conosciuto prima che la ragione si enunciasse come regolatrice di rapporti umani.»

tag: ragione
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«Oggi la ragione ha trovato la sua più alta espressione nella scienza che non confligge con la fede, solo se la fede rinuncia a proporsi come verità.»

tag: scienza verita ragione
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«La scienza non ha rapporti con la verità, perché ciò che essa produce sono solo proposizioni "esatte", cioè "ottenute da (ex actu)" premesse che sono state anticipate in via ipotetica. Che poi l'ipotesi sia confermata dall'esperimento dice solo che noi conosciamo la validità operativa di quell'ipotesi, non la natura della cosa indagata con quell'ipotesi, perché, interrogata, la cosa non ha mostrato il suo volto, ma ha semplicemente risposto all'ipotesi anticipata.»

tag: scienza natura verita
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«Quanto al rapporto fede-morale, penso che per stabilire una corretta convivenza tra gli uomini la ragione sia in grado di fondare una morale (vedi Kant) indipendentemente dalla fede la quale, come dimostrano il nostro tempo e i tempi trascorsi, concorre più all'ostilità e alla ferocia fra gli uomini che alla loro pacifica convivenza.»

tag: uomini
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«[...]Siamo a quella parola subdola: "crescita", che gli economisti applicano sia ai paesi diseredati che raccolgono tra l'altro i quattro quinti dell'umanità, sia ai paesi già sviluppati che nonostante ciò "devono crescere". Fin dove? E a spese di chi? E a quali costi ambientali? Qui l'economia tace perché il problema non è di sua competenza, e con l'economia tacciono anche le voci degli uomini che alle leggi dell'economia si devono piegare.»

tag: uomini
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«Ciascuno per sé sente il brivido della crescita zero a cui non sa con che strumenti reagire, soprattutto se ha il sospetto che la crescita zero sarà sempre più il nostro futuro, non solo perché non possiamo continuare a pensare che i quattro quinti dell'umanità continuino a sacrificarsi per la nostra crescita, ma perché quando la crescita non ha altro scopo che continuare a crescere, è l'uomo stesso del mondo privilegiato a divenire semplice "funzionario" di questa idea fissa che, se diventa lo scopo collettivo della vita di tutti, affossa e seppellisce il "senso" della vita, il suo sapore, il suo significato per noi.»

tag: vita
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«Dove la produzione non tollera interruzioni, le merci "hanno bisogno" di essere consumate, e se il bisogno non è spontaneo, se di queste merci non si sente il bisogno, occorrerà che questo bisogno sia "prodotto". In una società opulenta come la nostra, dove l'identità di ciascuno è sempre più consegnata agli oggetti che possiede, i quali non solo sono sostituibili, ma "devono" essere sostituiti, può darsi che si cominci ad avvertire, sotto quel mare di pubblicità che ogni giorno ci viene rovesciato addosso, una sorta di appello alla distruzione, una forma di nichilismo dovuto al fatto, come scrive Gunther Anders, che: "L'umanità che tratta il mondo come un mondo da buttar via, tratta anche se stessa come un'umanità da buttar via".»

tag: societa
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«La felicità, nonostante la pubblicità vi illuda, non ci viene dall'ultima generazione di telefonini o di computer, e più in generale di "prodotti", ma da uno straccio di "relazione in più".»

tag: felicita e tristezza
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«Ogni storia d'amore mette a nudo la natura della nostra anima che si affida al linguaggio per esprimere il malanimo, l'invidia, la gelosia, i baci avvelenati dall'odio, la tenerezza simulata al punto da sembrar vera, la consapevolezza di conoscere i reciproci segreti: tutti anelli di quella pesante catena che attorciglia la nostra anima nelle trame che solo il linguaggio sa tessere.»

tag: amore
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