Torquato Tasso

poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano

 
Torquato Tasso è stato un poeta italiano. Nato a Sorrento, fu costretto a seguire il padre in esilio politico, uno scrittore fine e raffinato, lasciando però l’adorata madre che non rivedrà mai più.
Dopo gli studi a Venezia divenne cortigiano a Ferrara. Qui iniziò la Gerusalemme liberata, infatti, dietro alcuni personaggi del dramma si nascondono personalità reali della corte estense. Visse poi anni turbolenti, a causa di una crisi psichica si autodenunciò all’Inquisizione, perché temeva di aver parlato troppo d’amore rispetto alle più importanti guerre religiose.
 
 
Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende.
 
 
Nonostante l’imprimatur della Santa sede sulla Gerusalemme liberata, non trovò pace tanto che a causa del suo malessere il duca Alfonso II d’Este lo fece internare per sei anni, in una specie di manicomio a Sant’Anna dove rivide e completò l’opera. Dopo varie peregrinazioni, arrivò a Roma alla corte vaticana dove morì prima di ricevere l’alloro solenne.
 
 
È la bellezza un raggio
di chiarissima luce
che non si può ridir quanto riluce
né pur quel ch'ella sia.
Chi dipinger desìa
il bel con sue parole e i suoi colori,
se può dipinga il sol.
data: 03/11/15 autore:

«Cogliam d'amor la rosa: amiamo or quando esser si puote riamato amando.»

tag: amore
VOTI: 1

«Difesa migliore che usbergo o scudo, è la santa innocenza al petto ignudo.»

VOTI: 1

«Mai nulla fa chi troppo pensa.»

VOTI: 1

«Nel mondo mutabile e leggero, costanza è spesso il variar pensiero.»

VOTI: 1

«Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende.»

tag: amore
VOTI: 1

«Un'ape esser vorrei, | donna bella e crudele, | che sussurrando in voi suggesse il mèle; | e, non potendo il cor, potesse almeno | pungervi il bianco seno, | e 'n sì dolce ferita | vendicata lasciar la propria vita.»

VOTI: 1

«Cogliam d'amor la rosa: amiamo or quando esser si puote riamato amando.»

VOTI: 1

«Giace il cavallo al suo signore appresso, | giace il compagno appo il compagno estinto, | giace il nemico appo il nemico, e spesso | su'l morto il vivo, il vincitor sul vinto. | Non v'è silenzio e non v'è grido espresso, | ma odi un so che roco e indistinto: | fremiti di furor, mormori d'ira, | gemiti di chi langue e di chi spira.»

VOTI: 1

«A re malvagio consiglier peggiore.»

VOTI: 1

«Amor l'arco e la falce depose, e i buoi congiunse e con sua verga stimololli e punse. Ben conobbe Ciprigna il suo bifolco segnare il duro solco; ond'ella disse a lui: "che spargi, Amore?" Rispose: "gioie, o mieterò dolore."»

VOTI: 1

«Ma ecco omai l'ora fatale è giunta | che 'l viver di Clorinda al suo fin deve. | Spinge egli il ferro nel bel sen di punta | che vi s'immerge e 'l sangue avido beve; | e la veste, che d'or vago trapunta | le mammelle stringea tenera e leve, | l'empie d'un caldo fiume. Ella già sente... »

VOTI: 1

«Ma nulla fa chi troppe cose pensa.»

VOTI: 1

«Nessuno merita il nome di Creatore, tranne Dio e il poeta.»

VOTI: 1

«Mai nulla fa chi troppo pensa.»

VOTI: 1

«Difesa migliore che usbergo o scudo, è la santa innocenza al petto ignudo.»

VOTI: 1

«Nel mondo mutabile e leggero, costanza è spesso il variar pensiero.»

VOTI: 1

«Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende.»

VOTI: 1

«S' ei piace, ei lice | (tutto ciò che piace è lecito)»

VOTI: 1

«Nè però cessa Amor con varie forme, la sua pace turbar mentr'ella dorme.»

VOTI: 1

«Tacciono i boschi e i fiumi, | e'l mar senza onda giace, | ne le spelonche i venti han tregua e pace, | e ne la notte bruna | alto silenzio fa la bianca luna; | e noi tegnamo ascose | le dolcezze morose... »

VOTI: 1