Susanna Tamaro

scrittrice italiana

«Quando due esseri si vogliono bene, è come se ci fosse un piccolo cerchio magico, un cerchio che sta intorno e si sposta con loro. E quel cerchio è più forte di qualsiasi cosa. Non si consuma e non si spezza. Nessuno può attaccarlo dall'esterno, nessuno può romperlo.»

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«Amore mio, non potermi vedere più fisicamente ti ha lasciato un dolore che ti fa rifiutare la vita. Sappi che questa è l'unica cosa che può farmi soffrire e perciò promettimi che troverai la forza necessaria per reagire e continuare a vivere come quando mi vedevi, mi toccavi, mi interrogavi ed io ti rispondevo. Sappi che sono egualmente vicino a te, anzi, più di prima; e che l'amore che ci unisce e ci lega indissolubilmente ti condurrà a rivedermi, riabbracciarmi, riavermi. Le nostre strade sono solo momentaneamente ed apparentemente divise, ma al di là del velo che ti separa da me, e che dà corpo al romanzo della vita, noi siamo una cosa sola.»

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«Un cielo senza Dio è pronto a popolarsi di idoli. L'idolo delle ideologie, l'idolo del potere e del possesso, l'idolo della realizzazione di sé.»

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«Il processo della sua crescita somiglia un po' a quello delle perle, più grande e profonda è la ferita, più forte è la corazza che si sviluppa intorno. Poi però con il passare del tempo, come un vestito portato troppo a lungo, nei punti di maggiore uso comincia a logorarsi, fa vedere la trama, ad un tratto per un movimento brusco si strappa. In principio non ti accorgi di niente, sei convinta che la corazza ti avvolga ancora interamente, finché un giorno, all'improvviso, davanti ad una cosa stupida senza sapere perché ti ritrovi a piangere come un bambino.»

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«Leggere non è un dovere, né un amaro calice da bere fino in fondo con la speranza di chissà quali benefici. Leggere vuol dire crearsi un proprio piccolo tesoro personale di ricordi e di emozioni, un tesoro che non sarà uguale a quello di nessun altro e che tuttavia potremo mettere in comune con altri.»

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«Quanto è radicato, quanto è profondo e folle l'odio dell'uomo per l'uomo: per una idea, per un confine è capace di seminare la morte tra le generazioni future.»

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«La solitudine è il più straordinario mezzo per entrare in intimità con noi stessi. E, paradossalmente, la solitudine è anche il miglior mezzo per imparare a comunicare. Solo conoscendomi, cioè conoscendo la mia interiorità, posso parlare all'interiorità dell'altro.»

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«Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all'interno della nostra memoria. Ogni bel libro porta qualche elemento, un'aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro.»

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«Ogni sera alle undici in punto, in qualsiasi luogo ti trovi e in qualsiasi situazione, uscirò all'aperto e nel cielo cercherò Sirio. Tu farai altrettanto e così i nostri pensieri, anche se saremo lontanissimi, anche se non ci saremo visti da tempo e ignoreremo tutto l'uno dell'altra, si ritroveranno lassù e staranno vicini...»

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«C'è un mistero nel mondo, o meglio, ce ne sono tanti, ma uno tra tutti è più importante ed è questo. Mentre i bambini capiscono sempre cosa vogliono i grandi, i grandi non capiscono quasi mai cosa vogliono i bambini. Credono sempre che i bambini vogliano quello che vogliono loro, invece non è vero: i bambini soltanto per essere gentili ubbidiscono, o almeno fanno finta di ubbidire.»

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«Il cammino d'un uomo è comprensione dell'amore. Una cosa fragilissima, altro che mettersi sotto un ombrello.»

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«-Perché tutto finisce? - le domandava lui. | Lei, sporgendo le labbra in fuori, sorrideva. - Tutto finisce, cucciolo, perché tutto ricomincia. | -Perché ricomincia? Come fa a ricominciare? | -Perché la vita è come il mondo, un cerchio, cucciolo nudo. Parti, cammini e cammini e poi arrivi allo stesso posto da cui sei partito. Stai lì un po', poi riparti un'altra volta. Perché se così non fosse, cucciolo nudo, non pensi che il Buon Dio avrebbe fatto il mondo quadrato?»

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«Non avevo un centro dentro di me, di conseguenza non sopportavo di vedere all'esterno ciò che avevo al mio interno.»

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«Quando ci si rinfaccia le cose, non si è più in due nel rapporto, ma in tre: tu, io e il tarlo che ha cominciato a rodere le nostra storia. Nell'oscurità della materia, i tarli lavorano con discrezione, scavano gallerie per anni e, a parte qualche minuscolo fastidio, non ti accorgi di niente. Poi un giorno posi una tazza sul tavolo e il legno cede, sprofonda e in un istante, la superficie solida che conoscevi si trasforma in un cumulo di soffice segatura.»

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«La cattiva lavandaia non trova mai, la pietra giusta.»

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«-Perché tutto finisce? - le domandava lui. | Lei, sporgendo le labbra in fuori, sorrideva. - Tutto finisce, cucciolo, perché tutto ricomincia. | -Perché ricomincia? Come fa a ricominciare? | -Perché la vita è come il mondo, un cerchio, cucciolo nudo. Parti, cammini e cammini e poi arrivi allo stesso posto da cui sei partito. Stai lì un po', poi riparti un'altra volta. Perché se così non fosse... »

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«Quando ci si rinfaccia le cose, non si è più in due nel rapporto, ma in tre: tu, io e il tarlo che ha cominciato a rodere le nostra storia. Nell'oscurità della materia, i tarli lavorano con discrezione, scavano gallerie per anni e, a parte qualche minuscolo fastidio, non ti accorgi di niente. Poi un giorno posi una tazza sul tavolo e il legno cede, sprofonda e in un istante, la superficie... »

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