Stefano Benni

scrittore, umorista, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo italiano

«Il mondo si divide in: quelli che mangiano il cioccolato senza il pane; quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane; quelli che non hanno il cioccolato; quelli che non hanno il pane.»

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«Solo i pesci morti vanno con la corrente.»

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«Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell'aria. E la chiamiamo polvere.»

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«Se qualcuno crede davvero che il pericolo per la democrazia venga dai no global e dalla Cgil e non dai no processe dai Blackbloc dalle eterne loggie segretepatrie allora prepari subitoteloni di salvataggio salvacondotti stampelle inciuci e rattoppi. Ma non s chiamera salvare la democrazia. Si chiamerà una volta per tutte complicità.»

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«Se i tempi non chiedono la tua parte migliore, inventa altri tempi.»

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«Per ribellarsi occorrono sogni che bruciano anche da svegli, occorre il dolore dell'ingiustizia, la febbre che toglie all'uomo la malattia della paura, dell'avidità, del servi.»

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«Il mondo ha ormai distribuito le parti della sua recita: fare i soldi e fare la fame, ormai sono destini diversi, ma ugualmente inarrestabili.»

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«La miseria dell'uomo incendia la terra ovunque, ma è un fuoco sterile, che cancella e impoverisce. È un fuoco che odia ciò che lo genera, è cenere senza storia.»

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«Mica posso piangere e ridere in mezzo alla strada, la gente vuol parlare. E se nessuno ti parla, allora ti tocca pensare.»

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«Dice la legge del saggio orsacchiotto: meglio un bel libro al cesso che un libro di merda in salotto.»

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«Quando l'ultima nuvola scivolò via dalla luna, l'ombra dell'uomo si allungò come se sgorgasse dalla terra. Un filo d'acqua scorreva tenace nel greto screpolato del fiume, e non faceva più rumore di un respiro.»

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«Le cose muoiono: questa è la prima cosa che non puoi cancellare, una volta che l'hai davvero scoperta. Le cose guariscono, le cose ricominciano, le cose tornano. Questa è una cosa bella da tenere in testa, ma non la puoi avere sempre, la speranza fa il gioco del sole nel bosco, sparisce, riappare un attimo, poi di nuovo è ombra e oscuro.»

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«Trovo straordinaria la quantità di energia che la gente utilizza per affrontare questi piccoli malesseri transitori. E la facilità che tutti hanno di chiudere gli occhi davanti ai grandi dolori indomabili.»

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«- La politica non è superstizione - dichiarò Velluti. | - È ancora peggio. I gatti neri non chiedono la tangente - disse Archivio.»

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«Perciò io, che sono una bambina in scadenza, penso: | a) che i grandi non hanno più nulla da insegnarci; | b) che sarebbe meglio se noi prendessimo le decisioni, e i temi scolastici contro la guerra li scrivessero loro; | c) che dovrebbero smettere di fare i film dove la giustizia trionfa e farla trionfare subito all'uscita del film. Ebbene sì, sono polemica.»

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«Tu sei la pubblicità della sfiga.»

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«Un cinghiale si scontrò con un guidatore di Suv che andava a centocinquanta. L'animale ebbe la peggio. Il cinghiale invece se la cavò con una zampa rotta.»

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«Quanti cristi inchiodati a una sedia o a un letto la gente scavalca, per inchinarsi a un cristo di legno. Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno. Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettete di guardare quell'altare vuoto. Adoratevi l'un l'altro.»

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«Niente è complicato se ci cammini dentro. Il bosco visto dall'alto è una macchia impenetrabile, ma tu puoi conoscerlo albero per albero. La testa di un uomo è incomprensibile finché non ti fermi ad ascoltarlo!»

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«Ci sono fiori che crescono anche sotto la neve, nelle crepe delle rovine, nelle grotte e nei deserti, e dove nessun uomo li vedrà mai.»

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