Sergio Marchionne

dirigente d'azienda italiano

«Quanto è avvenuto negli USA deve essere letto in Italia in modo positivo. Se è possibile farlo là è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l'atteggiamento[...] La gente ringraziava per quello che è stato fatto, invece di insultare.»

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«Non posso accettare che tre persone mi blocchino un intero stabilimento, questa è anarchia non democrazia.»

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«Di nuovi modelli ne abbiamo quanti se ne vuole, dobbiamo però dare ai nostri stabilimenti la possibilità di produrre ed esportare, gli impianti devono essere competitivi, altrimenti non possono produrre e vendere niente.»

tag: sport
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«La Fiat ha collaborato con lo Stato per costruire il futuro industriale del Paese, e oggi ha collaborato con il governo Usa per salvare Chrysler. Stiamo risanando l'azienda e pagheremo il debito. Quel tipo di collaborazione Stato-industria esiste in tutti i Paesi del mondo, l'importante è ripagare i prestiti e che lo Stato non diventi gestore delle società.»

tag: societa
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«Qualsiasi debito verso lo Stato è stato ripagato in Italia, non voglio ricevere un grazie, ma non accetto che mi si dica che chiedo assistenza finanziaria.»

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«Nemmeno un euro dei due miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 arriva dall'Italia. La Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre.»

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«Ho una paura: che il gruppo Fiat dopo i buoni risultati ottenuti cominci a sedersi. Ho individuato qualche sintomo. Qua e là. Un malessere durato poco, ma che pure c'è stato. Ma a tutti dico, attenti. A chi si siede io gli tolgo la sedia di sotto.»

tag: paura
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«La leadership non è anarchia. In una grande azienda chi comanda è solo. La collective guilt, la responsabilità condivisa, non esiste. Io mi sento molte volte solo.»

tag: responsabilita
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«In tutta sincerità non riesco a vedere un mio futuro dopo la Fiat. Non è la prima azienda che ho risanato, ma è senza dubbio quella che credo mi stia permettendo di esercitare tutte le mie capacità. Temo di non avere dentro di me l'energia per un altro ciclo di questa intensità.»

tag: sincerita
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«Non mi frega assolutamente nulla del potere. Rispetto i ruoli, il potere a livello istituzionale, quello sì. È un insegnamento di mio padre, che era maresciallo dei carabinieri. Il mio è un potere industriale che cerco di esercitare con cura, rimanendo fedele agli obblighi morali. Nulla di ciò che faccio è mosso da interessi personali. Incontro politici soltanto per lavoro, non frequento salotti torinesi, milanesi, romani.»

tag: lavoro potere
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«Dobbiamo giocare una partita in un mercato che non conosce il concetto dell'etica. Se non ci saranno le condizioni per giocarla, se ci saranno dei blocchi politici, finanziari o economici, la Fiat sposterà la sua partita da qualche altra parte. Oggi è in grado di farlo. La mia non è una minaccia. Dico soltanto che non posso fermare questa baracca.»

tag: arte
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«L'Italia è un paese che deve imparare a volersi bene, deve riconquistare un senso di nazione.»

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«Siamo usciti dall'acqua che ci stava per affogare, ma dobbiamo conservare la paura di ricaderci. Dobbiamo temere l'acqua anche quando non c'è.»

tag: paura
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«Non credo assolutamente alla regola che più sono giovani più sono bravi. Anzi. Sono per il riconoscimento delle capacità delle persone, che abbiano trenta o sessant'anni.»

tag: giovani
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«Dei miei collaboratori faccio valutazioni continue, ogni giorno do loro i voti.»

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«Ho grande rispetto per gli operai e ho sempre pensato che le tute blu quasi sempre scontino, senza avere responsabilità, le conseguenze degli errori compiuti dai colletti bianchi.»

tag: errori responsabilita conseguenze
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«Un leader Fiat per me deve avere la capacità di accettare il cambiamento, di gestire le persone che dipendono da lui e di convertire i ventimila capi intermedi del gruppo.»

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«Ho detto agli americani: vi vendo l'auto o mi pagate per non prenderla. Ho capito che Gm non era pronta a gestire la Fiat. Non voleva contaminazioni che l'avrebbero fatta morire. Quella dei preliminari è stata la fase più complicata, una partita a poker, una lunga e logorante battaglia di posizione, tra advisor, avvocati, analisti. Loro indagavano su di me e io su di loro. Sapevamo gli uni dell'altro persino che cosa mangiavamo a pranzo e cena.»

tag: auto
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«Abbiamo investito nel mestiere con una disciplina quasi calvinista, abbiamo restituito la dignità del lavoro alla gente degli stabilimenti che erano stati quasi completamente abbandonati. Per un mese sono andato ogni domenica a Mirafiori. Era come una casa dimenticata dalla sua famiglia, i costumi da bagno sbattuti assieme agli scarponi da sci, i libri in terra, il cibo con la muffa nel frigorifero.»

tag: lavoro
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«La Fiat ha sempre avuto una parte importante in tutto ciò che è accaduto in Italia. Dovevamo risanare industrialmente l'azienda o l'azienda non ci sarebbe più stata. Non avevamo più giochetti da fare, nessuna carta da mettere sul tavolo. Dovevamo fare in modo che la gente tornasse a fidarsi di noi e a comprare le nostre macchine.»

tag: arte
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