Saffo

poetessa greca antica

«Fortunato quanto gli dei a me pare colui che siede di fronte a te e da vicino ode la tua voce e il riso melodioso»

tag: odio
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«Scuote l'animo mio Eros, come vento sul monte che irrompe entro le querce scoglie le membra e le agita, dolce amaro serpente indomabile.»

tag: eros
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«A me pare uguale agli dei | chi a te vicino così dolce | suono ascolta mentre tu parli | e ridi amorosamente. Subito a me | il cuore si agita nel petto | solo che appena ti veda, e la voce | si perde sulla lingua inerte. | | Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, | e ho buio negli occhi e il rombo | del sangue alle orecchie. | E tutta in sudore e tremante | Come erba patita scoloro: | e morte non pare lontana | a me rapita di mente.»

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«Tramontata è la luna | e le Pleiadi a mezzo della notte | anche giovinezza già dilegua, | e ora nel mio letto resto sola. | | Scuote l'anima mia Eros, | come vento sul monte | che irrompe entro le querce; | e scioglie le membra e le agita, | dolce amara indomabile belva. | | Ma a me non ape, non miele; | e soffro e desidero.»

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«Eros ha scosso la mia mente | come il vento che giù dal monte | batte sulle querce. | | Dolce madre, non posso più tessere la tela | domata nel cuore dall'amore di un giovane: | colpa della soave Afrodite. | | Sei giunta, ti bramavo, | hai dato ristoro alla mia anima | bruciante di desiderio.»

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«Sposo beato, le nozze dei tuoi sogni | sono compiute. È tua | la fanciulla che ami. | | O sposa, tu sei | tutta grazia: i tuoi occhi | son dolci, il bel viso | è tutto amore... | | O sposo, | felice sposo, | noi fanciulle canteremo | questa notte, | il tuo amore e la tua sposa | profumata di viola, | canteremo questa notte...»

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«A me sembra uguale a un dio, anzi, se è lecito, superiore agli dei, colui che, seduto a te di fronte, a lungo ti guarda e ti ascolta mentre dolcemente gli sorridi...»

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«Perché coloro a cui io voglio bene, sono proprio quelli che mi fanno il male peggiore.»

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«Chi ora fugge, presto inseguirà, chi non accetta doni, ne offrirà, e se non ama, presto comunque amerà.»

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«Scuote l'anima mia Eros come vento sul monte che irrompe entro le querce e scioglie le membra e le agita, dolce, amaro, indomabile serpente.»

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«Fortunato quanto gli dei a me pare colui che siede di fronte a te e da vicino ode la tua voce e il riso melodioso.»

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«La luna si è levata sulle Pleiadi; è mezzanotte, e il tempo passa, e io dormo sola.»

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«A me pare eguale agli dei chi ti siede vicino e ti ascolta e tu dici dolci parole dolcemente sorridi. Subito, appena ti guardo, il cuore si agita nel petto lo sguardo di un attimo m'allenta la voce, e la lingua si lega, sottile ma immediato fuoco scorre nelle membra, e ho buio negli occhi, sibilano le orecchie, scorre sudore su di me, un tremito mi percorre, e di un pallore verdastro sono, la morte poco manca che mi appaia.»

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«Su, lira divina, parlami, fà risuonare la tua voce.»

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«Sei giunta: hai fatto bene: io ti bramavo. All'animo mio, che brucia di passione, hai dato refrigerio.»

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«Non ti chiedo di amarmi ma solo di lasciarti amare.»

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«Chi è solo bello, resta bello all'occhio. Ma chi ha valore sarà bello sempre.»

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«Avrei davvero voluto morire | quando lei mi lasciò in affannoso pianto | tra molte cose dicendomi ancora: | "Come soffriamo atrocemente, Saffo, | io ti lascio contro il mio volere." | Ed io a lei rispondevo: | "Và serena e di me serba il ricordo... »

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«Simile a un Dio mi sembra quell'uomo | che siede davanti a te, e da vicino | ti ascolta mentre tu parli | con dolcezza | e con incanto sorridi. E questo | fa sobbalzare il mio cuore nel petto. | Se appena ti vedo, sùbito non posso... »

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«Per me è chiaro ch'è uguale agli dèi | quell'uomo che in fronte a te | siede e a te vicino ascolta te | che parli dolcemente | | e sorridi piena di desiderio, e questo basta | a farmi saltare il cuore nel petto... »

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