Roberto Gervaso
giornalista, scrittore e aforista italiano
«I giuramenti d'amore, quanto più sono solenni, tanto più son effimeri.»
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«La bugia è utile soprattutto quando la diciamo noi.»
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«Non voglio essere nè troppo felice nè troppo infelice.»
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«Lo scettico sta al cinico come il vino all'aceto.»
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«Chi non è padrone di sè finisce servo degli altri.»
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«La forza è forza. La volontà, sforzo.»
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«Limito i miei interessi per scetticismo o per pigrizia?»
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«Il bacio sta all'amplesso come l'aperitivo all'abbuffata.»
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«Vedo nero. E anche male.»
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«Se i conti tornassero, la vita potrebbe anche esser un affare.»
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«Il radical-chic: un borghese andato a male.»
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«Credo sempre meno degli altri e sempre più in me stesso.»
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«Il pudore è il più malizioso complice del peccato.»
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«Ho quarantasei anni, e ancora non ho capito se sono molti o pochi.»
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«La nostra esperienza non ci serve a nulla. Figuriamoci quella altrui.»
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«I guai cominciano quando due amanti non pensano più solo a sè stessi.»
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«Non mi sento superiore a nessuna donna. A meno che lei non si senta superiore a me.»
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«C'è chi dice che i nostri intellettuali devono sputare nel piatto in cui mangiano. Ma i nostri intellettuali, nel piatto in cui mangiano, non sputano, vomitano. Per essersi troppo rimpinzati.»
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«Se fosse vero che Dio li fa, poi li accoppia, il matrimonio potrebbe anche esser un affare.»
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«Se la carne non fosse così debole, la vita sarebbe molto più dura.»
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