Loriano Macchiavelli

scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano

«I miei consigli a chi vorrebbe intraprendere il mestiere di scrittore? Se è un bravo autore non gli servono i miei consigli. Se non è bravo, ugualmente non gli servono perché non saprebbe che farne.»

tag: consigli auto
VOTI: 1

«Scrivo ogni volta che ne ho voglia e cioè spesso. Tranne che di notte. La notte è fatta per dormire e io lo faccio con la gioia e la spensieratezza degli incoscienti.»

VOTI: 1

«La scrittura è una delle poche attività umane prive di follia.»

tag: vita follia
VOTI: 1

«Non ricordo quale sia stata la prima cosa che ho scritto: si perde nel tempo. Ricordo che ho sempre scritto. Forse perché mi veniva meglio del parlare. E non ho mai chiesto pareri. Ho semplicemente inviato i miei racconti e romanzi agli editori.»

tag: tempo
VOTI: 1

«All'aspirante giovane - e anche vecchio, perché no? - scrittore consiglio di svegliarsi dal sogno. Il mestiere dello scrivere, per come lo vedo io, prevede un contatto con la realtà. Altro che sogno!»

tag: realta consigli
VOTI: 1

«Non sono d'accordo che il passato sia stato più gradevole - vogliamo dire vivibile? - del presente. Se entriamo nella storia ci accorgiamo che la fine del mondo, inteso come oggetto fin qui conosciuto, è sempre stata presente, è sempre stata sospesa sulle teste dell'umanità. Insomma, il futuro è sempre stato un buco buio, proprio per le caratteristiche che il futuro ha in quanto ignoto.»

tag: storia
VOTI: 1

«La patria non esiste e gli abusi del potere sono semplicemente il potere. E la classe dirigente fa la vita reale, la plasma, ce la presenta e dice: "Ecco, voi siete così e noi siamo così. Dunque, accontentatevi".»

tag: vita
VOTI: 1

«Sono partito con l'idea che il romanzo giallo (o noir) fosse un romanzo di dissenso. Mi guardo attorno e cerco dove sia il dissenso.»

VOTI: 1

«Non vi siete accorti che tutto, oggi perfino le rivoluzioni, vengono divorate, assimilate e restituite modificate in modo da non essere più dannose? Anzi, utilizzate a scopo di lucro.»

VOTI: 1

«Non saranno i nostri romanzi a cambiare le cose del mondo, in questo dannato paese.»

VOTI: 1

«Mi piacciono i romanzi che entrano nella vita e la fanno a pezzi per vedere cosa c'è dentro.»

tag: vita
VOTI: 1

«Il teatro è stato il mio primo amore e, come si usa dire, non si scorda mai. Io l'ho tranquillamente dimenticato. Mi ha circuito, irretito con le sue arti magiche, il suo passato e le sue possibilità, mi ha promesso per tantissimi anni quello che mi aspettavo da lui e un bel giorno mi sono accorto che mi tradiva. Con tutti. Ma il peggio è che concedeva agli altri quello che negava a me. Ma il teatro politico, l'ho capito tardi, è fatto così.»

tag: amore
VOTI: 1

«La differenza fra noir e giallo [...] riporto la frase di uno scrittore: sono la stessa cosa "solo che nel noir sono tutti più tristi".»

VOTI: 1

«Ho capito di essere diventato scrittore non quando ho avuto fra le mani il primo romanzo stampato, ma quando i lettori, entrando in libreria, mi hanno scelto.»

VOTI: 1

«Il giallo è fortemente radicato, per tradizione prima e per scelta poi, nel mondo che il romanzo racconta e per questo muta col mutare della società nella quale è ambientato.»

tag: societa
VOTI: 1

«L'evoluzione è caratteristica del romanzo giallo. Perciò resiste al tempo.»

tag: tempo
VOTI: 1

«[...]La situazione è tragica: il nostro è uno dei paesi, nel mondo, dove si legge meno in assoluto. [...] In compenso vediamo tanta, tantissima televisione e forse per questo viviamo la situazione che viviamo. La gente crede che la lettura sia un lavoro. Glielo insegnano fin dalla scuola: "Leggi da pagina 20 a pagina 57 di questo romanzo e fammi il riassunto!" Intanto il romanzo di cui trattasi, probabilmente è palloso e fuori dagli interessi dello studente e poi, che senso ha farne il riassunto? Un romanzo è un romanzo proprio perché c'è tutto. Se no, il riassunto l'avrebbe fatto lo scrittore.»

tag: lavoro scuola
VOTI: 2

«Anche i romanzi gialli che vogliono solo divertire, e per ciò cercano di evitare complicazioni sociologiche, infine raccontano una società che sarà falsa, ma che corrisponderà alla società nella quale lo scrittore è nato e gli ha dato una cultura: la cultura del disimpegno.»

tag: vita cultura societa
VOTI: 1

«Quando, bambino, vidi la fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo averne vissuto gli orrori, ero certo che non ci sarebbe stata mai più un'altra guerra. Passarono gli anni e mi accorsi che persino coloro che, come me, quegli orrori avevano vissuto, li stavano, dimenticando. La natura umana è più propensa a dimenticare che a ricordare. Per questo, dopo la Seconda, ce ne sono state altre di guerre. In tutto il mondo. Si potrebbe dire che non è passato giorno senza che, da qualche parte, ci si scannasse per un pezzo di terra, per un'idea di religione, per la possibilità di un guadagno e via così.»

tag: religione natura arte
VOTI: 1