Guido Gozzano

poeta e scrittore italiano

 
Gozzano, Guido è stato un poeta e letterato italiano. La critica lo considera il massimo esponente del Crepuscolarismo. Le sue opere esprimono al massimo la tensione lirica del languore crepuscolare e il grigiore della società a lui contemporanea.
 
 
Ch'io perseguendo mie chimere vane
pur t'abbandoni e cerchi altro soggiorno,
ch'io pellegrini verso il Mezzogiorno
a belle terre tiepide e lontane,
la metà di me stesso in te rimane
e mi ritrovo ad ogni mio ritorno.
 
 
Lo stile pacato ma anche ironico rispetta la metrica tradizionale, Gozzano si serve però anche del linguaggio parlato, osteggiando invece i “diktat dannunziani”. Tra le sue opere più importanti le raccolte di versi La via del rifugio (1907) e I colloqui (1911).
 
 
Non amo che le rose che non colsi.
 
 
Costretto ad andare in India per motivi di salute, fece anche il corrispondente estero, come dimostra poi il volume postumo Verso la cuna del mondo. Gozzano scrisse anche novelle e favole per bambini. Morì a soli 32 anni di tubercolosi.
 
 
Ah! veramente non so cosa
più triste che non più essere triste!
data: 10/01/14 autore:

«L'amore non lega troppo eguali tempre.»

tag: amore
VOTI: 2

«La pecorina di gesso, | sulla collina in cartone, | chiede umilmente permesso | ai Magi in adorazione. | | Splende come acquamarina | il lago, freddo e un po' tetro, | chiuso fra la borraccina, | verde illusione di vetro. | | Lungi nel tempo, e vicino, | nel sogno (pianto e mistero) | c'è accanto a Gesù Bambino, | un bue giallo, un ciuco nero.»

VOTI: 1

«A festoni la grigia parietaria | come una bimba gracile s'affaccia | ai muri della casa centenaria. | | Il ciel di pioggia è tutto una minaccia | sul bosco triste, ché lo intrica il rovo | spietatamente, con tenaci braccia. | | Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo | il richiamo di Pasqua empie la terra | con l'antica pia favola dell'ovo.»

VOTI: 1

«Ofo ha il naso a patatina | Nani fatto a pisellino | Si risveglian la mattina | stretti insiem vicino vicino | | Ofo dice scimiottino | Nani dice scimiottina | E posando la testina | fa la nanna in l'angolino.»

VOTI: 1

«S'alza la neve in pace; | la valle che s'imbianca | spicca sul cielo bruno. | | Il Santuario tace | nella gran pace bianca | dove non c'è nessuno. | | Nessuno per guarire | del male che lo strazia | più giunge di lontano... | | Sol io potrei salire, | salire per la grazia: | mi rifarebbe sano... | | Ma non vedrò la faccia | nera e la mitra aguzza... | Troppo ai bei dì sereni, | | avvinto a quelle braccia | baciai la medagliuzza | tepente tra i due seni...»

VOTI: 1

«Vivere cinque ore? | Vivere cinque età?... | Benedetto il sopore | che m'addormenterà... | Ho goduto il risveglio | dell'anima leggiera: | meglio dormire, meglio | prima della mia sera. | Poi che non ha ritorno | il riso mattutino. | La bellezza del giorno | è tutta nel mattino.»

VOTI: 1

«Mai non comparve sul mio cielo grigio quell'aurora che dicono: l'Amore.»

VOTI: 1

«Ah! Veramente non so cosa più triste che non più essere triste!»

VOTI: 1

«Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state.»

VOTI: 1

«Donna: mistero senza fine bello.»

VOTI: 1

«Quella cosa monotona infinita che tutto avvolge di bianchezza ondosa.»

VOTI: 1

«Amor non tega troppo eguali tempre.»

VOTI: 1

«Vivere cinque ore? | Vivere cinque età?... | Benedetto il sopore | che m'addormenterà... | Ho goduto il risveglio | dell'anima leggiera: | meglio dormire, meglio... »

VOTI: 1

«Nel mio giardino triste ulula il vento, | cade l'acquata a rade gocce, poscia | più precipite giù crepita scroscia | a fili interminabili d'argento. | Guardo la Terra abbeverata e sento | ad ora ad ora un fremito d'angoscia... »

VOTI: 1

«Dolce tristezza, pur t'aveva seco, | non è molt'anni, il pallido bambino | sbocconcellante la merenda, chino | sul tedioso compito di greco... | Più tardi seco t'ebbe in suo cammino | sentimentale, adolescente cieco | di desiderio, se giungeva l'eco... »

VOTI: 1