Giorgio Manganelli

scrittore, traduttore, giornalista, critico letterario italiano

«Quale follia partorire fanciulli in una società che ha perso il gusto dell'antropofagia.»

tag: follia societa
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«Se le cose non vanno, non sarà tutta colpa di una certa permissività sessuale che può aver contaminato le alte sfere?»

tag: vita
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«Nessun libro finisce; i libri non sono lunghi, sono larghi.»

tag: libri
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«Oggi non è il mio primo giorno di scuola. Non indosso grembiuli che mal si accorderebbero con la mia mole, la mia dignità generica, i miei occhiali pensosi, che sono la mia parte più squisitamente intellettuale. Sono esentato dalla marmellata, dai quaderni, dalle campanelle, e nessun bidello, nell'intera penisola, ha alcun potere su di me. Dal punto di vista della scuola, e di questo, fatale, iniziatico primo giorno, io sono un uomo libero. Non è un risultato da poco, e qualcuno vorrà sapere come mai io, che sono, tutto considerato, un inetto, sia riuscito a tanto. Il metodo è semplice: invecchiando.»

tag: uomini
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«È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini.»

tag: inganno
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«Non si può avanzare che retrocedendo.»

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«Non so che sia un libro: ma penso che saggiamente agissero quei cuneiformi che, per via della chiodosa grafia, ne improntavano spessi e argillosi poi ben cotti mattoni; ogni pagina, trecento delle nostre.»

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«Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.»

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«Scheletro, uomo delle tenebre, resuscitato e insieme morto irreparabilmente, doppiamente esperto di morte, rifiutato dal tempo, autore di libri inesistenti, sbagliati, impossibili, io, lo scrittore.»

tag: uomini
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«La vita è e deve essere un negativo dei sogni.»

tag: vita
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«La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell'orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.»

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«Finché c'è al mondo un bimbo che muore di fame, fare letteratura è immorale.»

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«Un lettore di professione è in primo luogo chi sa quali libri non leggere.»

tag: libri
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«L'uomo vive di pane e pigiama.»

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«Ogni viaggio comincia con un vagheggiamento e si conclude con un invece.»

tag: viaggi
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«I poveri sono le brioches dell'anima.»

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«Io amo i poveri e soffrirei in un mondo senza poveri.»

tag: amore
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«In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio.»

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«Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.»

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«La letteratura, ben lungi dall'esprimere la "totalità  dell'uomo", non è espressione, ma provocazione; non è quella splendida figura umana che vorrebbero i moralisti della cultura, ma è ambigua, innaturale, un poco mostruosa. Letteratura è un gesto non solo arbitrario, ma anche vizioso: è sempre un gesto di disubbidienza, peggio, un lazzo, una beffa; e insieme un gesto sacro, dunque antistorico, provocatorio.»

tag: cultura natura vizi
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