Gianfranco Funari

giornalista, conduttore televisivo, opinionista e cabarettista italiano

«La televisione è come la merda, bisogna farla ma non guardarla.»

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«Il talento è amico della violenza e della crudeltà in trasmissione.»

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«Noi italiani abbiamo nella coda il veleno dell'avverbio dubitativo.»

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«Non sono un giornalista, sono un giornalaio io.»

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«Nel mio cammino ho calpestato parecchie merdacce e non mi son mai pulito le scarpe.»

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«Voglio rimanere sempre libero. Voglio sempre stare dalla parte della gente.»

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«La mattina, quando ti alzi, non ti chiedere che cosa devi fare, ma che cosa puoi fare per essere felice.»

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«Le idee valide si esprimono con poche parole.»

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«La donna più importante che ho incontrato è la politica.»

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«Che mortadella rigà.»

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«Morena? Non aveva figli, altrimenti non l'avrei sposata.»

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«Iniziai a stare male, erano i primi segnali di un infarto, poi m'hanno aperto come un abbacchio.»

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«Ho cinque bypass, ragazzi, vi prego, non fumate. Non fumate!»

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«Ho smesso di fumare!»

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«Hanno ancora paura di me perché faccio a pezzi il mondo.»

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«Reclame!»

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«Quanno te va tutto storto... Nun devi di' verranno giorni migliori... Devi di' me so rotto li cojoni! Questo devi di'!»

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«Sono un pentito del centrodestra e un deluso dal centrosinistra.»

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«Per essere eccezionali bisogna mascherarsi da normali, abbassarsi al gradino più basso, corteggiare senza pudore le casalinghe.»

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«È finita la politica da salotto. Una volta la gente diceva: governo ladro. Adesso dice il nome del ladro, il nome del partito e che cosa ha rubato.»

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