Gabriele D'Annunzio

scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano

D'Annunzio è il vate, cioè il profeta. Il poeta indiscusso dell'era decadente italiana, colui che ha fatto dell'estetismo un modus vivendi e non solo il manifesto di un epoca, con il ritratto vivissimo de Il Piacere.

La sua "vita inimitabile", tra contrasti e dissolutezze, tra imprese militari (come quella di Fiume) e amori folli.

 

 

Bisogna fare la propria vita, come si fa un'opera d'arte. Bisogna che la vita d'un uomo d'intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui.

 

 

La sua passione per l'amore è evidente, nei suoi testi la carnalità diventa tangibile e palpabile:

 

 

Quale amante non ha provato questo inesprimibile gaudio, in cui par quasi che la potenza sensitiva del tatto si affini così da avere la sensazione senza la immediata materialità del contatto?

 

 

Quell'amore che con la sua forza travolgente diventa immanente e tocca tutto. Come quello per Eleonora Duse, sua musa e compagna per un lungo periodo, prima del “tradimento imperdonabile” che li separò per il resto della loro vita.

 

 

Ci sono amori in agonia che si protraggono ancora, per virtù dell'altrui invidia, dell'altrui ammirazione; poiché l'amante disgustato o stanco teme di rinunziare al suo possesso o al suo assedio in favore della felicità di chi potrebbe succedergli.

data: 06/05/14 autore:

«Bisogna fare della propria vita come si fa un'opera d'arte. Bisogna che la vita d'un uomo d'intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui.»

tag: vita uomini
VOTI: 9

«Ci sono certi sguardi di donna che l'uomo amante non scambierebbe con l'intero possesso del corpo di lei.»

tag: amore donne
VOTI: 9

«Il privilegio dei morti: non moriranno più.»

VOTI: 6

«Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato.»

VOTI: 5

«La passione in tutto. Desidero le più lievi cose perdutamente, come le più grandi. Non ho mai tregua.»

VOTI: 3

«Ricordati di osare sempre.»

VOTI: 6

«Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo non si sa perchè, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga tra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono e precipitano.»

VOTI: 5

«Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna soprattutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni.»

tag: vita
VOTI: 1

«L'uomo a cui è dato da soffrir più degli altri, è degno di soffrire più degli altri.»

VOTI: 2

«Carnevale vecchio e pazzo | Carnevale vecchio e pazzo | s'è venduto il materasso | per comprare pane e vino | tarallucci e cotechino. | E mangiando a crepapelle | la montagna di frittelle | gli è cresciuto un gran pancione | che somiglia a un pallone. | Beve e beve e all'improvviso | gli diventa rosso il viso, | poi gli scoppia anche la pancia | mentre ancora mangia, mangia... | Così muore Carnevale | e gli fanno il funerale, | dalla polvere era nato | ed in polvere è tornato.»

VOTI: 1

«Si comm'a nu sciurillo... | tu tiene na vucchella, | nu poco pucurillo, | appassuliatella. | | Méh, dammillo, dammillo, | è comm'a na rusella... | dammillo nu vasillo, | dammillo, Cannetella! | | Dammillo e pigliatillo | nu vaso... piccerillo | comm'a chesta vucchella | | che pare na rusella... | nu poco pucurillo | appassuliatella...»

VOTI: 1

«Su la docile sabbia il vento scrive | con le penne dell'ala; e in sua favella | parlano i segni per le bianche rive. | | Ma, quando il sol declina, d'ogni nota | ombra lene si crea, d'ogni ondicella, | quasi di ciglia su soave gota. | | E par che nell'immenso arido viso | della pioggia s'immilli il tuo sorriso.»

VOTI: 1

«Sei come un piccolo fiore | tu tieni una boccuccia | un poco, davvero un poco | appassionata | | Suvvia, dammelo, dammelo | è come una piccola rosa | dammelo un bacino | dammelo, Cannetella! | | Dammelo e pigliatelo | un bacio piccolino | come questa tua boccuccia | | che somiglia ad un piccola rosa | un po', davvero un poco | appassionata.»

VOTI: 1

«Come scorrea la calda sabbia lieve | Per entro il cavo della mano in ozio, | Il cor sentì che il giorno era più breve. | | E un'ansia repentina il cor m'assalse | 5 Per l'appressar dell'umido equinozio | 10 Che offusca l'oro delle piagge salse. | | Alla sabbia del Tempo urna la mano | Era, clessidra il cor mio palpitante, | L'ombra crescente d'ogni stelo vano | Quasi ombra d'ago in tacito quadrante.»

VOTI: 1

«Laudata sii per la tua pura morte, o sera, e | per l'attesa che in te fa palpitare le prime | stelle!»

VOTI: 1

«La mia anima visse come diecimila!»

VOTI: 2

«Io ho quel che ho donato.»

VOTI: 1

«Un angelo o un demone della notte soffia sull'incendio chiuso del mio occhio perduto.»

VOTI: 1

«Memento audere semper. | Ricordati di osare sempre.»

VOTI: 1

«Et ventis adversis (anche con i venti contrari).»

VOTI: 1
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