Francesco Petrarca

scrittore, poeta, filosofo e filologo italiano

Francesco Petrarca è una delle tre corone, il primo poeta laureato, un dotto latino e un vero e proprio erudito:

Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità a possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l'oro, l'argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall'elegante bardatura e le altre cose del genere, recano con sé un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante.

Come poeta rivela la sua natura da filologo, è un vero e proprio "cesellatore", alla ricerca del termine più pregnante, per dare al verso l'assoluta bellezza.

Anche se:

Vana è la gloria di chi cerca la fama solo nel luccicare delle parole.

La sua opera più famosa è il Canzoniere, ossia il De Rarum vulgarium fragmenta, dove canta la sua devozione per Laura, dipinge il suo amore anche nell'epistola Ascesa al monte Nevoso

Ciò che ero solito amare non amo più; mento; lo amo ma meno; ecco ho mentito di nuovo. Lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmento ho detto la verità.

È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza.


Il rapporto con la donna è platonica, lei stessa morirà giovanissima dopo essersi sposata. Laura rappresenta il señal, lo pseudonimo tipico della poesia trobadorica.

 

data: 06/13/14 autore:

«Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione.»

tag: saggezza
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«Infinita è la schiera degli sciocchi.»

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«Ogni cosa mortal Tempo interrompe.»

tag: tempo
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«Virtù contro a furore | prenderà l'armi, | e fia el combatter corto, | che l'antico valor | nelli italici cor non è ancor morto.»

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«Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri.»

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«Spero che la morte mi colga mentre sono intento a leggere o scrivere, o, se a Dio piacerà, mentre prego e piango.»

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«Quanto piace al mondo è breve sogno.»

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«Seguite i pochi e non la volgare gente.»

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«Ciò che ero solito amare non amo più; mento; lo amo ma meno; ecco ho mentito di nuovo. Lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmento ho detto la verità. | È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza.»

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«Allor fui preso, e non mi spiacque poi; sì dolce lume uscia dagli occhi suoi.»

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«Le cose più belle di questo mondo sono come breve sogno.»

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«Cosa bella e mortal passa e non dura.»

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«Un bel morir tutta la vita onora.»

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«I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.»

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«Infinita è la schiera degli sciocchi.»

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«Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione.»

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«Ahi, ciechi! Il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo alla gran madre antica, e il nostro nome appena si ritrova.»

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«Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità a possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l'oro, l'argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall'elegante bardatura e le altre cose del genere, recano con sè un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante.»

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«La vita fugge, et non s'arresta una hora, | et la morte vien dietro a gran giornate, | et le cose presenti et le passate | mi dànno guerra, et le future anchora; | | e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora, | or quinci or quindi, sì che 'n veritate... »

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«Mi stupisce come quello che dice, tradotto in linguaggio e ambienti attuali, sia ancora vero. Incredibile e stupendo»

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