Enzo Biagi

giornalista, scrittore, conduttore televisivo e partigiano italiano

Enzo Biagi è stato un giornalista, conduttore e scrittore italiano. Biagi iniziò giovanissimo la carriera giornalistica. È considerato uno dei giornalisti italiani più popolari del XX secolo. L'idea di diventare giornalista nacque in lui dopo aver letto “Martin Eden” di Jack London. Frequentò l'istituto tecnico per ragionieri Pier Crescenzi, dove con altri compagni diede vita ad una piccola rivista studentesca, Il Picchio,soppresso poi dal regime fascista. Nel 1937, all'età di diciassette anni, scrisse il suo primo articolo, pubblicato sul quotidiano “L'Avvenire d'Italia”. Nel 1940 fu assunto in pianta stabile dal “Carlino Sera”, versione serale de “Il Resto del Carlino”. Nel 1942 fu chiamato alle armi ma non partì mai per il fronte a causa di problemi cardiaci ma poco dopo  poco dopo fu costretto a rifugiarsi sulle montagne, dove aderì alla Resistenza combattendo nelle brigate Giustizia e Libertà. Fu proprio lui ad annunciare alla radio locale l'avvenuta liberazione. Scrisse per il “Il Resto del Carlino”, “Corriere della Sera”, “Repubblica”, “Il Giornale”, diresse “Epoca”, condusse il tg della Rai, il noto “Il Fatto”, e vari programmi di approfondimento giornalistico.
 
 
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
data: 05/19/15 autore:

«La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.»

tag: politica
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«Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.»

tag: educazione verita
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«Sono un uomo con i limiti della mia generazione. Ma non ho mai detto quello che non volevo dire, anche se non ho detto sempre quello che volevo dire.»

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«È difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.»

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«I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?»

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«Ho sempre creduto che se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze questo è proprio l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento.»

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«La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c'è scritto "culo basso bye bye". Capisce che è un po' diverso?»

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«C'è la diffusa tendenza da parte delle imprese, a considerarti un beneficato, per la sola ragione che pagano il tuo lavoro.»

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«Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.»

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«Siamo tutti fratelli, ma è difficile stabilire chi è Caino e chi Abele.»

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«Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato, dice la sua e anche quella degli altri.»

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«Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il tg in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.»

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«Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.»

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«La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.»

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«A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara.»

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«Ci sono dei momenti in cui si ha il dovere di non piacere a tutti e noi non siamo piaciuti.»

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«La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà!»

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«La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.»

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«Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice.»

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«Credo che la libertà sia uno dei beni che gli uomini dovrebbero apprezzare di più.»

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