Dario Argento

«La vita nel profondo è completamente diversa da quella di superficie e presenta aspetti misteriosi e terrorizzanti.»

«Amo fantasticare e desidero raccontare le storie dei personaggi che stanno nella mia coscienza e che mi perseguitano da anni.»

«Ho paura di molte cose, come tutti. Vivo anche paure immotivate. Quando scrivevo uno dei primi film, fui preso da un'ansia enorme che decisi di uscire di casa in pigiama e pantofole, scappando non so davvero da che cosa. Ho paura anche delle mie fantasie che spesso scambio con delle profezie.»

«Quando i registi parlando di un film che vorrebbero girare prima di tutti gli altri, in genere dicono delle stupidaggini enormi.»

«I film devono essere veloci, perché mica si puó mostrare tutto. Altrimenti dovrebbero durare tutti di ventisei ore! Vediamo storie troppo complicate [...] Bisogna lasciare spazio all'intelligenza dello spettatore e alla sua immaginazione.»

«I miei film non sono solo horror, ma sono anche pieni d'amore, di passioni e di ironia, elementi molto rari nel cinema dell'orrore in senso classico.»

«Non mi considero un maestro o una guida. Ognuno fa i film che vuole e li gira come gli pare.»

«La mia esperienza negli Stati Uniti è stata importante: non mi hanno posto freni alla creatività e alla mia forza espressiva, mi hanno dato la felicità di vivere senza ansie la mia libertà.»

«La differenza tra i registi americani e noi è che hanno molti soldi e la possibilità di ripetere molte volte le scene.»

«Gli americani spendono molto, da noi si spende soprattutto per le fiction. E poi i risultati li vediamo. Probabilmente si pensa che il pubblico italiano sia composto da imbecilli. La rovina del cinema italiano sono proprio le fiction. Sono girati da registi che non fanno cinema e lo si capisce anche da come parlano e da come fanno le riprese.»

«Un mio film è quasi una seduta psicoanalitica.»

«Ho voglia di raccontare le cose assurde che abbiamo dentro di noi, la bellezza, ma anche la bruttezza degli uomini.»

«È il mondo del cinema che mi interessa. Nel mezzo di una scena inventata da me c'è una citazione, un parallelo con una scena che ho già visto, può provenire indifferentemente dall'espressionismo tedesco o dal cinema sperimentale.»