Charlotte Bronte

scrittrice britannica

Charlotte è stata una scrittrice inglese, la maggiore di età tra le tre sorelle Brontë, i romanzi delle quali sono diventati dei classici della letteratura inglese ma non solo. Gli esordi letterari delle giovani e promettenti scrittrici risalgono al maggio del 1846, Charlotte, Emily e Anne pubblicarono una raccolta di poesie sotto gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton Bel ma: vendettero solo due copie. Nonostante lo scarso interesse suscitato nel pubblico, le sorelle decisero di continuare nella loro produzione e diedero inizio ai loro primi romanzi. Charlotte continuò ad usare lo pseudonimo di "Currer Bell" alla pubblicazione dei suoi primi due romanzi. Le sue opere sono: Jane Eyre, Shirley, Villette, The Professor, scritto prima di Jane Eyre e rifiutato da molti editori, pubblicato postumo nel 1857, ed Emma, incompleto.
 
 
Non è un vanto per una donna l'esser lodata da un superiore che non può sposarla. E pazzia di lasciare che nel cuore si accenda un amore che deve divorare la sua vita, se non è conosciuto e diviso, e, se è tale, simile a un fuoco fatuo, smarrirla in un labirinto di dolori senza uscita.
data: 05/07/15 autore:

«Chi possiede il dono della creatività, possiede qualcosa di cui non sempre è il padrone, qualcosa che qualche volta, stranamente, decide e lavora per se stesso.»

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«Con amici simili, chi ha bisogno di nemici.»

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«È vano dire che gli esseri umani dovrebbero accontentarsi della quiete; gli uomini hanno bisogno dell'azione, e se non la trovano, la creano.»

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«La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe.»

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«Non era mia abitudine trascurare il mio aspetto o l'impressione che facevo sugli altri: al contrario, cercavo sempre di fare una buona figura e di piacere per quanto me lo permetteva la mancanza di bellezza. A volte rimpiangevo di non essere più graziosa: a volte desideravo avere guance rosate, il naso dritto, una piccola bocca fresca come una ciliegia; desideravo essere alta, maestosa, con una bella figura; mi sembrava essere una disgrazia essere così piccola e scialba, e avere lineamenti irregolari e marcati.»

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«Ma io sento così, Helen. Non devo amare quelli che, qualsiasi cosa faccia per compiacerli, continuano a non amarmi; devo resistere a quelli che mi puniscono ingiustamente. È naturale per me, come lo amare quelli che mi dimostrano affetto, o sottomettermi a un castigo quando sento di meritarlo.»

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«Non sono un uccello; e non c'è rete che possa intrappolarmi: sono una creatura umana libera, con una libera volontà, che ora esercito lasciandovi.»

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«Non è la violenza che trionfa sull'odio, né la vendetta che meglio sana l'offesa.»

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«Vi sono delle macchie sulla faccia dei pianeti più luminosi: e degli occhi come quelli della signorina Scatcherd possono vedere soltanto questi difetti minuscoli, e sono ciechi a tutto lo splendore dell'astro!»

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«Non vorrei avere un cuore come il suo per niente al mondo.»

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«Abbi tanto rispetto di te da non prodigare l'amore di tutto il tuo cuore, e la tua anima e la tua forza a qualcuno che non gradirebbe il tuo dono e lo disprezzerebbe.»

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«Non pensavo che avrei tremato così, vedendolo, che avrei perso la facoltà di parlare o di muovermi in sua presenza.»

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«E il signor Rochester era sempre brutto ai miei occhi? No; la gratitudine, e molti sentimenti analoghi, tutti piacevoli e caldi, facevano del suo viso l'oggetto che più amavo vedere; la sua presenza, in una stanza, illuminava più del fuoco più ardente.»

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«Avete freddo, perché siete sola: nessun contatto accende il fuoco che è in voi. Siete malata, perché i migliore di tutti i sentimenti, i più nobile, i più dolce che sia concesso agli uomini, vi rimane lontano. Siete sciocca, perché, per quanto ne soffriate, non gli fate cenno di avvicinarsi, né muovete un passo per andargli incontro.»

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«Ma tu pensi a qualcun atro, lo sai bene; e sai che lui non pensa a te.»

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