Carlo Collodi

scrittore e giornalista italiano

Carlo Collodi è stato uno scrittore e giornalista italiano. Collodi è una frazione di Pescia dove era nata e vissuta la madre Angela Orzali e dove Carlo aveva soggiornato da bambino. Il suo vero nome, infatti, era Carlo Lorenzini. Famoso oramai in tutto il mondo come padre di “Pinocchio”, iniziò ventenne la carriera scrivendo recensioni per una libreria fiorentina. Come giornalista divenne famoso in breve tempo e collaborò a testate in tutta Italia; ne fondò e diresse lui stesso alcune, come "Il Lampione". Combatté come volontario nelle Guerre di indipendenza italiane. Più avanti divenne anche un commediografo. Tra le sue prime pubblicazioni: "Gli amici di casa" e "Un romanzo in vapore. Nel 1881, sul primo numero in assoluto del "Giornale per i bambini" uscì la prima puntata de "Le avventure di Pinocchio".
 
 
Com'ero buffo, quand'ero un burattino! e come ora son contento di essere diventato un ragazzino per bene!...
data: 01/20/15 autore:

«Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!.»

tag: fiducia
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«Vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l'appunto è di quelle che hanno il naso lungo.»

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«Guai a lasciarsi prendere dal vizio.»

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«Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!»

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«In questo mondo, quando si può, bisogna mostrarsi cortesi con tutti, se vogliamo esser ricambiati con pari cortesia nei giorni del bisogno.»

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«Insegui ciò che ami, o finirai per amare ciò che trovi.»

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«Si, parlo di te, povero pinocchio, di te che sei cosi dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche. Anch'io l'ho creduto una volta, e oggi ne porto le pene. Oggi (ma troppo tardi!) mi son dovuto persuadere che per mettere insieme onestamente pochi soldi, bisogna saperseli guadagnare o col lavoro delle proprie mani o coll'ingegno della propria testa.»

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«Si, parlo di te, povero pinocchio, di te che sei cosi dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche. Anch'io l'ho creduto una volta, e oggi ne porto le pene. Oggi (ma troppo tardi!) mi son dovuto persuadere che per mettere insieme onestamente pochi soldi, bisogna saperseli guadagnare o col lavoro delle proprie mani o... »

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