Alessandro D'Avenia

scrittore, insegnante e sceneggiatore italiano

Alessandro D'Avenia è uno scrittore, insegnante sceneggiatore italiano. E’ diventato famoso per aver scritto “Bianca come il latte rossa come il sangue” da cui è stato recentemente tratto un film. Siciliano di nascita, fu influenzato da Padre Pino Puglisi che insegnava religione nello stesso istituto che lui ha frequentato. Si è trasferito a Roma per frequentare l'università della Sapienza, nello specifico la Facoltà di Lettere classiche. Il secondo titolo di D'Avenia è “Cose che nessuno sa” pubblicato nel 2011.
 
 
La realtà è ciò che spiega i fatti e ne dà la chiave, la cifra, la combinazione. Inventiamo miti e trame per sottrarre al tempo la sua apparente mancanza di senso.
 
 
 
Collabora come pubblicista con alcuni quotidiana italiani t,ra cui l'Avvenire e La Stampa. Ad ottobre 2014 è uscito il suo terzo romanzo: “Ciò che inferno non è”. Il 6 dicembre 2012 ha ricevuto il premio internazionale Padre Pino Puglisi per l'impegno mostrato a favore dei giovani.
 
 
Ci sono fatti, ci sono milioni di fatti, ma non li sappiamo più leggere, non li vediamo più, perché i fatti sono muti. La realtà invece parla, forte e chiara, a chi la vuole ascoltare. Lo scrittore ha un cuore a forma di orecchio, con cui ascolta e strappa ai fatti della cronaca, destinati a passare come tutti noi, la loro essenza, la loro realtà, con la pretesa di coglierne l'universalità, di liberarli dalle lancette degli orologi.
data: 11/23/14 autore:

«Decisamente la Poesia non serve a nulla, è solo una scusa per innamorarsi.»

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«La mia corazza di ferro si è ammorbidita fino a diventare di panna nel giro di poche ore.»

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«Stai arrivando: vieni e stravolgimi la vita.»

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«Margherita rise e se avesse potuto guardarsi allo specchio forse avrebbe scoperto di essere bella. Come l'amore dopo un litigio, così il sorriso dopo un pianto è lo spettacolo migliore che una donna possa mettere in scena.»

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«Il mondo è una conchiglia. | Fa eco alla luce, dà tutta quella che riceve, anche sotto forma di ombre. E la luce è l'unico comandamento dell'alba. Un comandamento ruvido, perché quando si viene alla luce viene anche da piangere.»

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«Un sorriso può avere gradi di intensità insospettati.»

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«Per una donna le parole hanno un peso, non sono leggere come per un uomo. Una donna ci crede alle parole, soprattutto quando è un uomo a pronunciarle, solo a lei.»

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«La memoria delle donne non è nella testa ma nel corpo, dappertutto. Ogni parte ricorda, soprattutto quando ha perso la mano che la accarezzava, le braccia che la sollevavano, le labbra che la baciavano.»

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«Gioia e dolore vengono da quella stanza e sono la chiave per entrarci. Gioia e dolore piangono le stesse lacrime, sono la madreperla della vita, e quel che conta nella vita è mantenere intatto quel pezzetto di cuore, così difficile da raggiungere, così difficile da ascoltare, così difficile da donare, perché lì tutto è vero.»

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«Mi sono sempre chiesto perché amore e sangue avessero lo stesso colore: adesso lo so.»

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«I sogni veri si costruiscono con gli ostacoli. Altrimenti non si trasformano in progetti, ma restano sogni. La differenza fra un sogno e un progetto è proprio questa.»

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«Perché per una donna le parole hanno un peso, non sono leggere come per un uomo. Una donna ci crede alle parole, sopratutto quando è un uomo a pronunciarle, solo a lei.»

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«Sono uno scrittore e insegnante, perdutamente innamorato della realtà.»

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«Lo scopo dell'arte non è quello di risolvere i problemi, ma di costringere la gente ad amare la vita.»

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«Regalare il proprio dolore agli altri, è il più bell'atto di fiducia che si possa fare.»

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«La vita è anarchia pura e l'istinto di sopravvivenza è l'unico ordine accettabile imposto al caos delle cose.»

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«Quello che so è che cerchiamo la vita. Il nostro respiro non ci basta e vogliamo il respiro di un altro. Vogliamo respirare di più, vogliamo tutto il fiato di tutta la vita.»

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«La libertà ci consente di sognare e i sogni sono il sangue della nostra vita.»

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«Le pagine diventano bianche, manca inchiostro alla vita.»

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«Andrea abbracciò la sorella. Si aggrappò a Margherita come se fosse un salvagente e cominciò a galleggiare nel sonno pochi secondi dopo. Margherita non riusciva a dormire, ma almeno quella notte i mostri avrebbero lasciato in pace suo fratello e divorato solo il suo sonno. Chi ha un amore che veglia può dormire sonni tranquilli. Ma l'amore a volte si fulmina: perché a poco a poco il filo si assottiglia a causa di quello stesso calore che lo accende.»

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