Alcmane

poeta greco antico

«Dormono le cime dei monti, e le gole, | le balze e le forre; | la selva e gli animali che nutre la terra nera: | le fiere dei monti e la stirpe delle api, | e i pesci nelle profondità del mare agitato. | Dormono le stirpi degli uccelli, dalle ali distese.»

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«Di nuovo Eros, a causa di Cipride, | dolce inondandomi, scalda il mio cuore.»

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«Fanciulle dal canto di miele, dalla voce sacra, non più | le membra possono portarmi. Oh, fossi io un cerilo, | che sul fiore dell'onda, insieme alle alcioni vola, | con il cuore che non conosce paura, sacro uccello, colore della porpora marina.»

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