Italo Calvino

scrittore italiano

«Non c'è notte di luna in cui negli animi malvagi le idee perverse non s'aggroviglino come nidiate di serpenti, e in cui negli animi caritatevoli non sboccino gigli di rinuncia e dedizione...»

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«Io credo che il divertire sia una funzione sociale, | corrisponde alla mia morale; | penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine, | bisogna che si diverta, | bisogna che abbia anche una gratificazione; | questa è la mia morale: | uno ha comprato il libro, | ha pagato dei soldi, | ci investe del suo tempo, | si deve divertire... | Io penso che il diverimento sia una cosa seria!»

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«Un classico è un libro che ha sempre qualcosa da dire!»

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«Cosimo non resse: ancora la lingua fuori sbottò: - Sai che non sono mai sceso dagli alberi da allora? - Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.»

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«Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.»

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«...Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra...»

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«[...] C'era l'alba verdastra; sul prato i due sottili duellanti neri erano fermi con le spade sull'attenti. Il lebbroso soffiò il corno: era il segnale; il cielo vibrò come una membrana tesa, i ghiri nelle tane affondarono le unghie nel terriccio, le gazze senza togliere il capo di sotto l'ala si strapparono una penna dall'ascella facendosi dolore, e la bocca del lombrico mangiò la propria coda, e la vipera si punse coi suoi denti, e la vespa si ruppe l'aculeo sulla pietra, e ogni cosa si voltava contro se stessa, la brina delle pozze ghiacciava, i licheni diventavano pietra e le pietre licheni, la foglia secca diventava terra, e la gomma spessa e dura uccideva senza scampo gli alberi. Così, l'uomo s'avventava contro di sé con entrambe le mani armate d'una spada...»

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«Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria.»

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«Così sempre corre il giovane verso la donna: ma è davvero amore per lei a spingerlo? O non è amore soprattutto di sé, ricerca d'una certezza d'esserci che solo la donna gli può dare?»

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«Le città sono invisibili, non perché non ci siano, ma perché nascondono sempre un qualcosa che ai nostri occhi sfugge sempre.»

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«Ecco o futuro sono salito in sella al tuo cavallo, quali nuovi stendardi mi levi incontro dalle torri di città non ancora fondate? Quali fiumi di devastazione dai castelli e dai giardini che amavo? Quali impreviste età dell'oro prepari tu, malpadroneggiato, tu fueriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, tu... Futuro.»

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«A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.»

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«I soli libri che riconosco come miei sono quelli che devo ancora scrivere.»

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«Il bassotto alzò il muso verso di lui, con lo sguardo dei cani quando non capiscono e non sanno che possono aver ragione a non capire.»

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«Quando ho cominciato a scrivere Il visconte dimezzato, volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso e possibilmente anche gli altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema dell'uomo tagliato in due, dell'uomo dimezzato fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra.»

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«Ci sono giorni in cui ogni cosa che vedo mi sembra carica di significati: messaggi che mi sarebbe difficile comunicare ad altri, definire, tradurre in parole... Sono annunci o presagi che riguardano me e il mondo insieme: e di me non gli avvenimenti esteriori dell'esistenza ma ciò che accade dentro, nel fondo; e del mondo non qualche fatto particolare ma il modo d'essere generale di tutto. Comprenderete dunque la mia difficoltà a parlarne, se non per accenni.»

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«Per il giovane, la donna è quel che sicuramente c'è.»

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«Credo alla pedagogia repressiva. Con i ragazzi bisogna essere duri.»

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«Riconoscere sé stessi come individui può essere facile ma l'importante è riconoscere che sono individui anche gli altri.»

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«Noi a volte non vogliamo renderci conto di una realtà per non dover riconoscere di esserci sbagliati.»

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