Antonio Gramsci

politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano

Antonio Gramsci è stato un politico, filosofo, giornalista, linguista e critico letterario italiano.
Gramsci dopo una infanzia ostacolata da problemi di famiglia e di salute lasciò la Sardegna per Torino dove frequentò l’università. A causa della sua cagionevolezza perse la borsa di studio dovendo rinunciare alla laurea. Fu così che approdò al giornalismo. Nel 1919 fondò con Tasca e Terracini il settimanale, e poi dal 1921 quotidiano, "Ordine Nuovo". Dopo l’esperienza in Russia vicino a Lenin tornò in Italia e fondò “L’Unità”. Poco dopo nel '26 venne arrestato, nonostante godesse dell'immunità parlamentare dovuta all'elezione in Veneto. A partire dal '29 nel carcere di Turi scrisse I quaderni dal carcere, che contengono studi sulla complessa realtà storica ed elaborazioni teoriche. Le Lettere dal carcere, testimoniano invece la prigionia e le sofferenze sotto il regime fascista. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute (si era ammalato anche di tubercolosi), ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove passò gli ultimi anni di vita.
 
 
Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani». Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. [...] Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? [...] Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
data: 10/19/14 autore:

«L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.»

tag: realta storia
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«Ogni movimento rivoluzionario è romantico per definizione.»

tag: politica
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«Quante volte mi sono domandato se legarsi ad una massa era possibile quando non si era mai voluto bene a nessuno.»

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«L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.»

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«Ogni movimento rivoluzionario è romantico per definizione.»

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«Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.»

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«La verità è sempre rivoluzionaria.»

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«Sono un pessimista a causa dell'intelligenza, ma un ottimista per diritto.»

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«L'indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.»

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«Il mio stato d'animo è tale che se anche fossi condannato a morte, continuerei a essere tranquillo e anche la sera prima dell'esecuzione magari studierei una lezione di lingua cinese per non cadere più in quegli stati d'animo volgari e banali che si chiamano pessimismo e ottimismo. Il mio stato d'animo sintetizza questi due sentimenti e li supera: sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista con la volontà.»

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«Ogni domanda può avere la sua risposta. Basta perciò riflettere. Nella discussione ci si deve trincerare in questi casi dietro la difficoltà che a rispondere a certe domande hanno sentito anche i grandi pensatori. Se si volesse far supporre di poter rispondere vittoriosamente a ogni obbiezione, si sarebbe semplicemente dei vanitosi vuoti e insulsi.»

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«Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.»

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«Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.»

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«Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti.»

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«La storia insegna, ma non ha scolari.»

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«Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.»

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«Occorre spesso ai giovani, nella discussione, di dover rispondere a delle obbiezioni che si riferiscono ai problemi ultimi dell'esistenza. Gli avversari sanno che questi problemi sono di quelli che fanno tremare le vene e i polsi anche al logico più consumato. Appunto perciò li propongono, per tentare di confondere e di far tacere anche laddove nella polemica essi rimarrebbero immancabilmente schiacciati.»

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«Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o molto, di ragione. Ho seguito per qualche tempo questo consiglio dei saggi. Ma i panni dei miei avversari erano così sudici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.»

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«Occorre spesso ai giovani, nella discussione, di dover rispondere a delle obbiezioni che si riferiscono ai problemi ultimi dell'esistenza. Gli avversari sanno che questi problemi sono di quelli che fanno tremare le vene e i polsi anche al logico più consumato. Appunto perciò li propongono, per tentare di confondere e di far tacere anche laddove nella polemica essi rimarrebbero immancabilmente... »

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