Andrea De Carlo

scrittore, musicista, pittore e fotografo italiano

Andrea De Carlo è uno scrittore, musicista, fotografo e pittore italiano.
È molto amato per le sue storie molto introspettive e cariche di significati.
 
 
Vivrei solo negli stadi intermedi, se potessi, senza punti di partenza e di arrivo o scopi da raggiungere; me ne starei immerso in un continuo traballamento provvisorio riparato dal mondo, con pensieri circolanti non focalizzati, in attesa di niente. (O in attesa di tutto: cambiamenti e trasformazioni e aperture di nuovi orizzonti sorprendenti da un secondo all'altro).
 
 
Il suo stile è rapido, diretto, pungente. Questo gli permette di esprimere chiaramente il pensiero dei personaggi e delineare la realtà circostante spesso opprimente e forzata dai chliché.
Una narrativa condotta con passione, un pizzico ironia e malinconia.
 
 
Che poi basterebbe avere una specie di autolimitatore di pensieri per stare meglio. Una specie di autolimitatore di sentimenti. Basterebbe non lasciarsi andare proprio a picco nella vita di un'altra persona, no?
 
 
Per i suoi romanzi attinge da esperienze dirette e personali, come gli anni al liceo Berchet di Milano nel romanzo tra i suoi più famosi Due di due.
 
 
Magari uno rimpiange di aver perso qualcosa, e l'ha perso solo per trovare qualcosa di meglio...
 
data: 06/26/14 autore:

«I libri sono di chi li legge.»

tag: vita intelligenza cultura
VOTI: 2

«A volte mi sembrava di passare il tempo a cercare giustificazioni a quello che non facevo, senza ricavarne il minimo conforto. A volte mi veniva voglia di buttarmi dalla finestra; ma il mio disagio era troppo informe per spingermi a farlo.»

VOTI: 1

«Alcuni difetti ci arrivano dai cromosomi dei nostri genitori, altri li assorbi dall'ambiente, altri li sviluppi per conto tuo. Poi ci sono i difetti di compensazione, i difetti di reazione, i difetti di difesa, difetti che sono solo ombre di qualità e difetti che mettono qualsiasi qualità in ombra.»

VOTI: 1

«Nell'amico c'è qualcosa di noi, un nostro possibile modo di essere, il riflesso di una delle altre identità che potremmo assumere.»

VOTI: 1

«Pensavo a quanto le nostre vite erano state diverse in questi anni e anche simili in fondo, due di due possibili percorsi iniziati dallo stesso bivio.»

VOTI: 1

«Così spettatori delle nostre vite da restare a guardare come spettatori mentre quello che ci succedeva entrava a far parte del nostro passato.»

VOTI: 1

«I libri sono di chi legge.»

VOTI: 1

«Mi chiedevo come mai persone così simili possano farsi danni gravi, e persone apparentemente lontanissime, migliorarsi in modo così spettacolare; mi chiedevo se c'era una regola dietro tutto questo o solo il caso, se era un effetto permanente o temporaneo.»

VOTI: 1

«Mi è sempre sembrato che ci sia una parte di slealtà nella nostalgia, come quando dopo che è successo qualcosa, qualcuno dice "te l'avevo detto" o "lo sapevo", e non è mai vero e non aveva detto e non sapeva niente prima che succedesse.»

VOTI: 1

«Mi sembrava che solo le cose brutte avessero una loro consistenza permanente, che quelle belle tendessero dissolversi con una rapidità imprevedibile.»

VOTI: 1

«Eravamo percorsi da impulsi opposti, caldo e gelo e distacco e frenesia; ci sembrava di essere in ritardo su tutto e di essere ancora in tempo per qualsiasi cosa, di andare molto veloci e di restare incollati all'asfalto.»

VOTI: 1

«Perché tutte le situazioni finiscono, prima o poi, è lo schifo imperfetto della vita.»

VOTI: 1

«Aveva una specie di grafomania, anche: scriveva a matita sul legno fibroso del banco dove lo smalto era saltato a penna sui fogli a righe dei quaderni, a pennarello sulla tela militare della sua borsa per i libri. Scriveva rapido con la sua calligrafia inclinata: strofe di canzoni o frasi inventate o lette o sentite citare da qualcuno e sembrava che tutte avessero un riferimento con la nostra situazione.»

VOTI: 1

«A volte mi sembrava di essere ad una distanza terribile dalla vita; di sentirne solo echi e riverberi lontani: filtrati e adattati, doppiati e interpretati da altri prima di arrivare fino a me.»

VOTI: 1

«La teoria della bilancia... "scappare da chi insegue e inseguire chi ci scappa..."»

VOTI: 1

«L'amore. Una specie di zona franca che potevamo abitare: uno spazio extraterritoriale dove la nostra mancanza di vera autonomia sembrava irrilevante.»

VOTI: 1

«Giochiamo a fare i rivoluzionari nei nostri piccoli spazi riservati e ci sentiamo pericolosi e importanti e poi alla prima occasione vera torniamo poveri minorenni senza una casa e senza un lavoro e senza soldi, senza la minima possibilità di incidere sulla nostra vita.»

VOTI: 1

«Questo paese è così spaventosamente cattolico, tutto quello che hanno fatto è stato cambiare i nomi.»

VOTI: 1

«Il giorno dopo l'idea di aver fatto l'Amore con Antonella mi sembrava strana; ogni volta che ci pensavo ero preso da un senso vischioso di perplessità, echi di sensazioni che mi tornavano indietro. Mi sembrava di essere finalmente dall'altra parte del vetro adesso, dove il mondo non era più così totalmente fuori portata.»

VOTI: 1

«È che non bisognerebbe mai immaginarsi niente molto in dettaglio, perché l'immaginazione finisce per mangiarsi tutto il terreno su cui una cosa potrebbe succedere.»

VOTI: 1
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